Blocco alla Global Carni di Spilamberto per salvare i 55 “licenziati”

da gazzettadimodena.gelocal.it SPILAMBERTO. «Ci chiediamo quale sia un canale possibile di trattativa dato che, al tavolo prefettizio, la famiglia Levoni è stata disponibile al dialogo ma ha fatto muro con la tipica arroganza di un padrone ottocentesco». Il sindacato SìCobas ha sintetizzato così la drammatica situazione dei 55 operai della coop Alba Service, finiti in mezzo a una strada dopo avere ottenuto il contratto da alimentaristi. Ieri i SiCobas hanno gestito lo sciopero spontaneo davanti allo stabilimento di via Sardegna. In un clima di ricatti, disperazione e illegalità diffusa da rabbrividire, non potevano mancare le camionette della polizia, con […]
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da gazzettadimodena.gelocal.it

SPILAMBERTO. «Ci chiediamo quale sia un canale possibile di trattativa dato che, al tavolo prefettizio, la famiglia Levoni è stata disponibile al dialogo ma ha fatto muro con la tipica arroganza di un padrone ottocentesco». Il sindacato SìCobas ha sintetizzato così la drammatica situazione dei 55 operai della coop Alba Service, finiti in mezzo a una strada dopo avere ottenuto il contratto da alimentaristi. Ieri i SiCobas hanno gestito lo sciopero spontaneo davanti allo stabilimento di via Sardegna. In un clima di ricatti, disperazione e illegalità diffusa da rabbrividire, non potevano mancare le camionette della polizia, con agenti antisommossa. Per fortuna che pioveva, così stavolta si è evitato l’utilizzo dei lacrimogeni, che era già stato preso in seria considerazione. Il blocco è stato tolto nel pomeriggio per un’assemblea dei lavoratori, ma la situazione resta in tutta la sua gravità: «Il sindacato SiCobas continuerà gli scioperi forte della solidarietà attiva e indice una mobilitazione nazionale – spiega una nota – Sabato 3 dicembre convochiamo una manifestazione a Modena in solidarietà ai 55 licenziati della GlobalCarni per chiederne il reintegro immediato e l’applicazione di un contratto degno per i lavoratori dell’Alcar Uno». Perchè, come noto, molti lavoratori di Alcar Uno sono stati indotti a licenziarsi dalla Coop Alba per poter essere riassunti dalla coop subentrante, ma hanno così perso i tanto agognati benefici del contratto che Alba gli aveva riconosciuto. Il tutto senza che il prefetto riuscisse a risolvere la questione: «Eravamo disposti a quattro distinte soluzioni, ed eravamo convinti anche noi che tutti i lavoratori Alba Service, inclusi i 55 impiegati a Spilamberto, potessero essere riassorbiti, visti i turni anche nei festivi e gli straordinari che vengono praticati. C’era posto per tutti, ma la proprietà ha rifiutato ogni accordo. E noi la beneficenza non vogliamo farla ai ricchi – commentano ad Alba Service – Guarda caso, noi concediamo il contratti di alimentaristi, e siamo gli unici ad essere di fatto espulsi da questo settore…».

«Le irregolarità sono evidenti, diffuse, pervasive, sistemiche. I lavoratori degli appalti sono in realtà lavoratori sotto le direttive delle imprese agroalimentari che hanno deciso di sviluppare la competitività sul costo del lavoro non assumendo più gli operai, ma rivolgendosi a “false cooperative” o a “società-scatola” per utilizzare manodopera a basso costo, ricattabile, sotto tutelata e sotto pagata», aggiunge la Flai/Cgil rievocando le inchieste della Guardia di Finanza».

E oggi, martedì 29 novembre, proseguono le manifestazioni: i Sì Cobas alla Alcar Uno di Castelnuovo e la Flai-Cgil con un presidio davanti alla Prefettura di Modena.

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