ho letto la notizia della morte del giovane operaio di 23 anni che lavorava per produrre panettoni. Vi seguo da anni. Ogni giorno date la notizia della strage di operai nel mondo. Il destino degli operai è terribile. Siamo costretti a vendere le nostre braccia per non morire di fame e dobbiamo sperare di non morire in quelli che vengono chiamati “incidenti” del lavoro. Se sopravviviamo il padrone, quando non riesce più a realizzare la quasntità di profitti che vuole, ci licenzia. Ci condanna a morire di fame. Siamo costretti a lottare per avere un lavoro. Un lavoro da schiavi che può riservarci la morte. Non cerchiamo lavoro perchè ci libera o ci da dignità. Cerchiamo un lavoro per non morire di fame. Il giornale ha ragione: ” Se il padrone, nella grande crisi, non ha altra soluzione che licenziare una parte di noi mentre spinge per gli altri, oltre ogni limite lo sfruttamento, questo vuol dire che è arrivato il momento della resa dei conti: se per la società del capitale è diventato, in qualche modo inutilizzabile, anche il lavoro salariato è tempo che si attacchi l’utilità del padrone stesso e del suo sistema sociale.
Un operaio di Torino
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