Termoli. La morte di Massimo Lombardi diventa un simbolo. E innesca come prime reazioni la protesta, ma soprattutto la solidarietà, dell’Unione Sindacale di base. Intorno alle 12 e 30 di questa mattina – martedì – è stato aperto il fronte dello sciopero a Termoli Uno: operai a braccia incrociate, megafoni accesi e clima incandescente in fabbrica, dove lo sciopero è stato ripetuto anche sugli altri due turni della giornata: quello del pomeriggio (che comincia alle 14) e quello della notte.
Proprio il turno della notte ha fatto da teatro alla tragedia che si è consumata dopo le ore 23 di lunedì 12 dicembre. Massimo Lombardi, 54 anni, termolese, sposato e padre di due figli, si era presentato in azienda come da accordi alle ore 22, per iniziare il terzo turno. Un turno dal quale aveva chiesto però di essere esonerato. “Aveva problemi di salute, e nelle sue condizioni non avrebbe potuto reggere 8 ore in piedi di notte” confermano i colleghi di lavoro che lo conoscevano bene e sapevano anche i problemi fisici dell’amico, già sottoposto in passato a interventi al cuore.
Stroncato da un infarto che non ha nemmeno lasciato tempo ai medici del Pronto Soccorso di provare a salvargli la vita con un intervento d’urgenza. Le manovre di rianimazione prima in azienda, poi in ambulanza e infine in ospedale non sono bastate a salvare il 54enne, che si è accasciato a terra mentre si trovava nel reparto 16 valvole, dove faceva il riparatore della catena di montaggio. È stato soccorso inizialmente in infermeria, poi trasferito nell’ospedale e deceduto pochissimo tempo dopo. E’ arrivato in condizioni critiche, praticamente in fin di vita: non c’è stato nulla da fare.
Per Massimo Lombardi, il cui corpo si trova ora nell’obitorio del San Timoteo in attesa dei funerali che saranno celebrati mercoledì, era la prima notte in fabbrica. Per anni e anni aveva infatti fatto solo mattina e pomeriggio, anche perché la notte non era prevista in quell’area. Ma le necessità produttive sopraggiunte hanno imposto una diversa turnazione nel reparto in cui lavorava come riparatore, e anche lui si era ritrovato a dover fare il terzo turno. Quello per il quale però aveva chiesto un esonero. Esonero che aveva ottenuto solo formalmente, perchè malgrado il certificato medico la turnazione che gli era stata assegnata implicava il turno della notte.
La sua scomparsa ha suscitato rabbia fra quanti, colleghi e amici, sono certi, che il decesso sia stato favorito dallo stress e dalle preoccupazioni di dover svolgere il turno notturno, notoriamente il più stancante dei tre.
Ma ha
Non è escluso che la famiglia possa decidere di sporgere denuncia e chiedere una ricostruzione dei fatti più approfondita rispetto all’inchiesta di routine avviata nella azienda metalmeccanica, dove sono stati prestati i primi soccorsi. Non è stata disposta l’autopsia, ma l’eventualità che la Procura della Repubblica possa essere chiamata a occuparsi del caso su richiesta dei parenti è concreta. I funerali di massimo Lombardi saranno celebrati mercoledì pomeriggio a Termoli.
(Pubblicato il 13/12/2016)
da primonumero.it
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