Il Foglio Bianco
Ccnl FIOM. 69mila buone ragioni in direzione ostinata contraria!
Posted: 23 Dec 2016 05:00 AM PST
“Alla FIOM resterà ora questa pesante eredità da gestire. Un accordo che è stato approvato ma resterà indigesto a molti. Soprattutto in alcuni territori, come Trieste, Bergamo, Napoli, Genova, Modena, Parma. E in particolare alla Same, alla GKN, negli stabilimenti Electrolux, nei principali cantieri navali di Fincantieri, alla Marcegaglia di Forlì, alla Danieli di Udine, alla Piaggio di Pontedera, alla Continental, all’ex Avio di Pomigliano, alla Jabil di Caserta, alla Motovario di Modena, all’ILVA di Genova, all’Ansaldo, in molti siti di Sirti e della ST Microelectronic. E’ impossibile citarle tutte, ma ognuna di queste e molte altre pesano tanto, anche oltre il numero di voti che hanno portato. Perchè sono quelle più grandi, più combattive e più militanti, quelle su cui un sindacato può contare quando decide di mobilitarsi e scioperare. E qualunque sindacato che non si ponga il serio problema che i settori più combattivi e organizzati della classe, quelli che normalmente scioperano, abbiano respinto questa linea contrattuale, rischia di perdere il contatto con la realtà. O forse, di averlo già perso. In questi giorni, abbiamo sentito tanti sindacalisti e delegati lamentarsi nei corridoi di questo brutto accordo e poi sostenerlo nei direttivi e nelle assemblee, a volte passandolo come una vera e propria vittoria, altre volte sostenendolo con argomentazioni copiate a quelle che FIM e UILM utilizzavano nel 2009 e nel 2012. Altre volte ancora, quelle più imbarazzanti, non presentandosi nemmeno in assemblea, come in GKN a Firenze.
Un sindacato che perde il contatto con la realtà e con la propria base si condanna a essere esso stesso più debole e vulnerabile. A meno che, più prosaicamente, il contatto con la realtà non diventi definitivamente enti bilaterali e quote contrattuali.” Leggi l’articolo completo su: |
Comments Closed