La battaglia di Aleppo è durata 4 anni, 5 mesi e 3 giorni, dal 19 luglio 2012 al 22 dicembre 2016. Oggi i dittatori possono festeggiare. I morti, secondo il Violations Documention Center in Syria, sono stati 31 mila. Il totale fino ad oggi nel conflitto siriano è di 320 mila. Un terzo delle vittime sono civili, circa il 40 per cento militari, un altro terzo combattenti ribelli. Uno su dieci è un bambino.
La partenza degli ultimi pullman verdi con i ribelli e i civili portati verso il confine turco, e l’arrivo in città di 400 uomini della polizia militare russa, segnano la fine della battaglia di Aleppo. E il marchio di Vladimir Putin sulla più importante vittoria dell’esercito siriano nel conflitto cominciato quasi sei anni fa. Gli imperialisti Russi hanno sgangiato centinaia di tonellate di bombe, ucciso migliaia di civili (in prevalenza donne e bambini) ma ora la borghesia mondiale sorride.
ll dittatore Siriano Bashar al-Assad, ha vinto contro i ribelli alla dittatura. ll dittatore Siriano Bashar al-Assad ha sottolineato il contributo di Russia e Iran, per un successo che è «anche il loro». Ieri il dittatore russo Putin ha rilanciato i colloqui di pace a tre, fra Mosca, Ankara e Teheran, per arrivare a una tregua in tutta la Siria.
Ma con la vittoria ad Aleppo hanno eliminato la ribellione dei Siriani al dittatore Assad?
Un lettore
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