la magistratura dello stato trova sempre i motivi per assolvere dirigenti e padroni.
I giudici della Corte d’Appello di Milano hanno depositato le motivazioni della sentenza con cui il 24 novembre scorso hanno assolto, per «non avere commesso il fatto», dieci imputati nel processo per omicidio colposo e lesioni gravissime per la morte di una decina di operai che lavoravano, tra gli anni Settanta e Ottanta, negli stabilimenti dell’azienda di via Ripamonti e viale Sarca.
La corte d’appello ha stabilito che non vi è alcuna prova che vi sia un «nesso di causalità» tra i comportamenti dei dieci ex dirigenti della Pirelli e la morte degli operai stroncati da una serie di forme tumorali provocate dal contatto con l’amianto.
Giudizio questo, scrivono i magistrati, che si «rafforza» in relazione al fatto che alcuni operai avevano esperienze professionali pregresse «in settori fortemente caratterizzati dalla presenza di amianto».
Operai smettetela di morire per amianto altrimenti i magistrati non sapranno più che dire.
Per la legge italiana se gli operai muoiono è colpa degli operai
Un ex operaio Pirelli
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