Sabato mattina davanti alla prefettura in via Cavour a Firenze un gruppo di emigranti, che vivevano nel capannone andato a fuoco a Sesto Fiorentino, insieme ad alcuni militanti del Movimento di lotta per la casa, hanno tentato di entrare nell’edificio e sono state respinte dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa. I manifestanti chiedevono di poter partecipare in delegazione al comitato per l’ordine pubblico.
La loro protesta e la loro richiesta è sacrosanta
Ora inizia la deportazione degli emigranti da Sesto Fiorentino
L’incendio nel mobilificio di Sesto Fiorentino non è un incidente, ma la conseguenza della così detta accoglienza.
Il Comune di Firenze non ha fatto niente per gli emigranti. Ora si farà carico del funerale di Alì Muse, il somalo morto nell’incendio del capannone-rifugio per immigrati a Sesto Fiorentino. “La morte di Alì Muse ci addolora e ci rattrista – scrive l’assessore al Welfare Sara Funaro in un post su Facebook.. Forse era meglio che Sara Funaro si rattristasse di meno.
Un giovane operaio di Firenze
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