Redazione di Operai Contro,
pare che Martedì 28 febbraio i primi pullman partiranno alla volta di Cassino per deportare ben 1000 operai della Fiat di Pomigliano presso l’Alfa Romeo di Piedimonte San Germano.
I sindacaliasti parassiti di FIM-FIOM-UILM hanno accettato il piano di deportazione della FCA per garantire i profitti dei padroni.
La deportazione a Cassino vuol dire che lavoreremo fino a quando il mercato della produzione di Cassino tirerà.
FIM-FIOM-UILM CON L’ACCORDO SULLE DEPORTAZIONI CONDANNANO GLI OPERAI DI TUTTE LE FABBRICHE
FIM- FIOM -UILM sono a favore delle deportazioni senza chiarire alcune cose fondamentali. Ne riporto qualcuna:
– La CIG a Pomigliano finirà?
– Il tempo di trasporto sarà considerato tempo di lavoro?
– A quanto dovrebbe ammontare l’indennità di trasferta?
– La deportazione a Cassino sarà a carico della FCA?
– Come avverrà questo trasferimento ? Pullmann, Treno, Auto
– che cosa succederà di noi operai di Pomigliano, quando il mercato delle produzioni di Cassino non tirerà?
– Saremo licenziati? Finiremo nuovamente in CIG?
Non dobbiamo e non possiamo accettare le scelte fatte dal padrone e dai sindacalisti parassiti. Basta ribelliamoci.
Dobbiamo organizzarci e lottare uniti tutti gli operai di Pomigliano. La fabbrica è la nostra dannazione, ma anche la nostra forza
Un operaio di Pomigliano
Operai di Pomigliano non c’è nessun punto da chiarire: per i padroni siamo solo delle merci, una merce speciale da cui i nostri sfruttatori ricavano il profitto, quel profitto che fa loro fare una vita da nababbi e pagare tutti quelli che collaborano a tenerci schiavi (apparati repressivi, politicanti di Dx di Sx e populisti, magistratura, sindacati asserviti). Alla FCA, di Pomigliano gli operai grazie ai sindacati collaborazionisti hanno già dato: salari da fame, ritmi insostenibili, minacce, e chi si è opposto CIG e licenziamenti. Fermare la deportazione a Cassino con la lotta è compito degli operai; è compito degli operai informare i cittadini che con la deportazione a Cassino la sede di Pomigliano è a rischio chiusura; è compito degli operai decidere le forma della lotta. Picchetti? Occupazione? E tutti devono sostenere le forme di lotta che gli operai decidono di portare avanti. Organizzati in modo indipendente, gli operai fanno paura e niente e nessuno ci può fermare; durante il fascismo siamo stati in grado di organizzare scioperi che hanno contribuito alla caduta del regime e allora si rischiava la galera e la vita: la lotta di classe non è un pranzo di gala ma non ci sono alternative contro i nostri sfruttatori. O schiavi per sempre o artefici del nostro destino!