Martedì 28 febbraio i primi pullman partiranno alla volta di Cassino per deportare 500 operai della Fiat di Pomigliano presso l’Alfa Romeo di Piedimonte San Germano.
I sindacaliasti parassiti di FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL-AQCF hanno accettato il piano di deportazione della FCA per garantire i profitti dei padroni.
FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL-AQCF con la firma della deportazione condannano non solo gli operai di Pomigliano, ma anche tutti gli operai FCA. Del resto il trasferimento da una fabbrica all’altra degli operai è già una pratica della FCA nell’area di Torino.
La FIOM organizza oggi un’assemblea pagata che sarà così articolata: primo turno 10,30-11,30; secondo turno 15-16; terzo turno 22-23. Mezz’ora per parlare di cosa? Forse la FIOM vuole solo far finta di essere contraria. L’intento della RSA di Fiom è quello di discutere delle trasferte verso Cassino, a cui, dopo un incontro con i suoi iscritti, ha dato il suo benestare, siglando a dicembre scorso l’accordo già firmato da Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Aqcf.
SiCobas e SlaiCobas organizzano organizzano iniziative musicali e distribuiscono volantini fuori dalla fabbrica. In fabbrica per impedire la protesta di noi operai funzionano le minacce della FCA sostenute dai sindacaliasti parassiti di FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL-AQCF
La lotta contro la deportazione degli operai di Pomigliano a Cassino ha senso solo se viene fatta dagli operai che lavorano a Pomigliano. Dobbiamo saper organizzare la guerra contro la FCA. Se non riusciamo ad organizzarci dentro la fabbrica saremo sconfitti
FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL-AQCF sono a favore delle deportazioni senza chiarire alcune cose fondamentali per noi operai. Ne riporto qualcuna:
– La CIG a Pomigliano finirà?
– Il tempo di trasporto sarà considerato tempo di lavoro?
– A quanto dovrebbe ammontare effettivamente l’indennità di trasferta? I sindacalisti raccontano solo balle
– La deportazione a Cassino sarà interamente a carico della FCA?
– che cosa succederà di noi operai di Pomigliano, quando il mercato delle produzioni di Cassino non tirerà?
– Saremo licenziati? Finiremo nuovamente in CIG?
Non dobbiamo e non possiamo accettare le scelte fatte dal padrone e dai sindacalisti parassiti. Basta ribelliamoci.
Dobbiamo organizzarci e lottare uniti tutti gli operai di Pomigliano. La fabbrica è la nostra dannazione, ma anche la nostra forza
Un operaio di Pomigliano
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