sono uno dei tanti operai che ieri nell’assemblea del 1 turno ha votato la mozione del Comitato di lotta “NO A CAssino”
Nella mezz’ora di assemblea l’aspetto principale era battere i sindacalisti della FIOM che volevano che noi operai ci pronunciassimo per un nuovo tavolo. Ora penso che sia possibile utilizzare questo strumento per costruire una piattaforma di lotta. A mio parere è importante stabilire alcuni punti irrinunciabili:
– La CIG e i contratti di solidarietà a Pomigliano devono finire. Tutti gli operai devono rientrare. Anche i 5 reintegrati dalla sentenza del tibunale di Napoli.
– Il tempo di trasporto Pomigliano-Cassino e Cassino-Pomigliano deve essere considerato tempo di lavoro e pagato
– Deve essere stabilito quale deve essere effettivamente l’indennità di trasferta
– che cosa succederà di noi operai di Pomigliano, quando il mercato delle produzioni di Cassino non tirerà? Saremo licenziati? Finiremo nuovamente in CIG?
– Solo dopo che sono stati stabiliti questi mpunti si può dire che la scelta della trasferta è su base volontaria
Eliminerei il punto che si da alla FIOM il mandato di trattare. Dare il mandato di trattare alla FIOM e come dare il mandato di trattare a tutti i sindacati che ci hanno venduto FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL-AQCF. Alle trattative deve essere presente anche un comitato operaio. Nessun sindacalista può e deve decidere per noi. Ci hanno venduto troppo.
Le mie sono proposte
Un operaio di Pomigliano
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