Redazione di Operai Contro.
Qualche giorno fa Salvini durante un pubblico comizio a Recco in provincia di Genova finalizzato al tesseramento al suo partito ha deciso di scaldare i pochi presenti con qualche sparata populista di stampo inequivocabilmente razzista. Ha così affermato senza mezzi termini che in Italia è necessaria “una pulizia di massa via per via, quartiere per quartiere” sostenendo che l’Italia è fuori controllo per via degli immigrati. Ha poi espresso apprezzamento per la politica di Trump che prevede una guardia nazionale per contrastare l’immigrazione e poi ha fantasticato circa un suo futuro governo in cui manderebbe le navi della marina a fronteggiare gli immigrati. Dichiarazioni già sentite dai nazisti tedeschi che trovano apprezzamenti da parte della Meloni di Fratelli di Italia. La Lega cerca consensi oramai ovunque in Italia non solo al Nord e li cerca attraverso l’unico mezzo che uno come Salvini può utilizzare il razzismo e la ricerca continua del capro espiatorio da dare in pasto a gruppi di una piccola borghesia rovinata e sotto proletari che gli prestano attenzione. Molti, tra quelli a cui si rivolge, si sono dimenticati di quando la lega faceva campagne politiche simili contro i meridionali. Meridionali a cui oggi si rivolge, accanendosi contro gli immigrati in cerca di voti. La stessa Lega che un tempo voleva staccarsi dall’Italia e da Roma e che ora invece nella capitale trova amici come Casa Pound e Fratelli d’ Italia che un tempo solo per il nome del partito avrebbe attaccato con gli stessi toni forti di questi giorni. Ricordo personalmente negli anni ’90 adesivi della Lega in periodo elettorale con scritto “Un voto in più alla Lega un terrone in meno a Milano”, la loro politica cambia da allora solo per un vocabolo, il terrone di allora è l’immigrato di adesso, ma resta sempre la solita minestra riscaldata. I padroni in fondo hanno gli stessi bisogni di allora una massa di persone indebolite dalla propaganda razzista che è più facile sfruttare nelle loro attività. La cosa vergognosa è che nessuno scandalo serio è stato sollevato sulle dichiarazioni di Salvini, il nazismo padano è ridotto a folklore dai suoi avversari “democratici, mentre è salutato come un programma d’azione necessario dai suoi sostenitori. Come negli anni trenta in Germania
C.D.
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