Caro Operai Contro,
“Sciopero sciopero” è la decisione dei lavoratori riuniti in assemblea contro la pretesa del centro commerciale di farli lavorare anche a Pasqua e a Santo Stefano. Sono circa 2.500 le persone impiegate nel polo commerciale di Serravalle Scrivia, «una forza enorme che per la prima volta esce dal silenzio». Un esempio che andrebbe seguito.
“All’assemblea è arrivata anche la solidarietà della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici. «Se scenderete in piazza con voi ci saranno anche gli operai delle fabbriche», assicura Angelo Paternò delegato sindacale alla Kme”.
I lavoratori dei centri commerciali ce ne hanno fin sopra i capelli di essere usati e sfruttati senza limiti anche nei giorni festivi e weekend: i centri commerciali non sono ospedali che richiedono sempre la presenza di personale. Sciopero sciopero dunque, e occhio ai pompieri sempre pronti a raffreddare le lotte e le spinte di protesta. Le decisioni spettano ai lavoratori e da loro devono essere approvate. La presenza dei lavoratori deve essere decisiva anche alle trattative e tutto dovrà passare al vaglio delle assemblee.
Saluti O. V.
Articolo preso da: [email protected]
NOVI LIGURE 28/02/2017
“Sciopero, sciopero”: la rabbia dei lavoratori Outlet. “Pronti a scendere in piazza”
E’ stata la decisione del centro commerciale di tenere aperto anche a Pasqua e a Santo Stefano a scatenare la ribellione dei dipendenti. In trecento hanno partecipato all’assemblea indetta dal sindacato. Favola (Filcams-Cgil): “O la dirigenza annulla le due nuove aperture o scatterà la protesta”
– Rabbia, speranza e un pizzico di paura. Sono i sentimenti che hanno dominato ieri sera, all’assemblea dei lavoratori dell’Outlet. Rabbia per le condizioni di lavoro. Speranza che l’intervento dei sindacati possa far cambiare le cose in meglio. E un pizzico di paura, comprensibile soprattutto tra i dipendenti precari, che temono ricadute.
Circa 300 persone si sono stipate nel salone del Dlf di Novi Ligure, occupando pure i corridoi e le scale, per la riunione indetta dalla Filcams-Cgil. È stata la decisione del centro commerciale di tenere aperto anche a Pasqua e a Santo Stefano a scatenare la ribellione dei dipendenti. Il tam tam sui social network, le notizie sui giornali, poi l’intervento del sindacato.
«Sciopero, sciopero» la parola che viene gridata e ripetuta dall’assemblea: «Guadagnano grazie al nostro lavoro. Se noi non lavoriamo loro non incassano. L’unica strada è questa». Il segretario provinciale della Filcams Fabio Favola [nella foto] non le manda a dire («Se sarà necessario ci metteremo sulle rotonde a fare una bella grigliata, bloccando tutto») ma prova a tracciare un percorso più “morbido”: «Abbiamo chiesto un incontro alla direzione di McArthurGlen, in cui ribadiremo che le due nuove aperture festive vanno annullate. Se sarà così, bene. Altrimenti scatterà la protesta».
Sono circa 2.500 le persone impiegate nel polo commerciale di Serravalle Scrivia, «una forza enorme che per la prima volta esce dal silenzio», dice Favola, che vuole far entrare il sindacato in luoghi di lavoro da cui è finora stato escluso. La missione è complicata: nonostante il numero di dipendenti l’Outlet non è una grande azienda. Il centro commerciale infatti è composto da più di 200 negozi, piccole società con 6-10 impiegati ciascuna, legate a McArthurGlen da contratti di affitto. Impossibile quindi seguire la strada classica con l’elezione delle Rsa, le rappresentanze sindacali aziendali.
Si partirà con l’individuazione di una serie referenti che faranno da cinghia di trasmissione tra i dipendenti e il sindacato. «Poi ci incontreremo e studieremo insieme il da farsi», dice Favola che aggiunge: «Abbiamo già chiesto il sostegno del sindaco di Novi e di quello di Serravalle. Muliere e Carbone devono essere al fianco dei loro concittadini che vivono una situazione di disagio».
All’assemblea è arrivata anche la solidarietà della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici. «Se scenderete in piazza con voi ci saranno anche gli operai delle fabbriche», assicura Angelo Paternò delegato sindacale alla Kme.
I lavoratori denunciano «un brutto clima»: «C’è chi è stato richiamato per aver pubblicato un post su Facebook, chi è stato redarguito perché durante la pausa si è seduto sulle panchine “nelle aree riservate ai clienti” e tutti siamo costretti a parcheggiare nel lontano silos e poi farcela a piedi fino ai negozi».
Il problema principale però riguarda gli orari e l’organizzazione del lavoro festivo. Per questo tra i lavoratori l’opinione è quasi unanime: la direzione del centro commerciale non cambierà idea e vorrà mantenere l’apertura pasquale. «E allora sarà sciopero».
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