Questa è una delle quattro lettere di licenziamento con cui il “buon padrone Camozzi” oggi ha comunicato a tre operai (di cui uno delegato) ed ad un’ impiegata, l’avvenuto licenziamento. Con queste pretestuose motivazioni qualsiasi operaio o lavoratore all’Interno della Innse non è più sicuro di essere garantito nella propria mansione e nel proprio posto di lavoro, un clima di terrore che Camozzi sta cercando d’introdurre all’interno della Innse come pratica consueta di ricatto nei confronti degli operai per tentare di eliminare qualsiasi forma di opposizione sindacale di resistenza ai suoi piani .
L’organizzazione sindacale Fiom, organizzazione a cui tutti i lavoratori della Innse sono iscritti, pur sapendo benissimo che Camozzi ha licenziato quattro di noi non ha mosso un dito di fronte a questo attacco.
La Fiom oggi al presidio davanti ai cancelli non ha mandato nemmeno l’ultimo dei funzionari sindacali, non ha mai espresso nessun comunicato di denuncia ne‘ tanto meno a fatto circolare due righe di solidarietà nei nostri confronti. Un livello di sottomissione al padrone inaudito.
Scipioni, segretario della Fiom milanese, ha deciso assieme al gruppo dirigente nazionale della Fiom di sostenere apertamente Camozzi contro gli operai della Innse.
Questo è l’atteggiamento lampante di obbedienza che la fiom sta dimostrando nei confronti degli interessi della Camozzi.
L’atteggiamento che Scipioni e la Fiom nazionale stanno tenendo nei confronti della Camozzi si scontra direttamente contro la lotta di resistenza degli operai e degli impiegati della Innse .
Di fronte ai licenziamenti ed a questo nuovo sistema di “relazioni sindacali” di cui la Fiom si fa interprete, invitiamo tutti i solidali con gli operai della Innse ad essere presenti al presidio di domani 7 marzo, dalle ore 7.00, davanti ai cancelli della Innse. vi aspettiamo numerosi.
C. D. Operaio della INNSE
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