Redazione di Operai Contro,
il conte Gentiloni è a caccia di voti come Renzi. Al solito se la prendono con quelli in miseria. Vengono stanziate delle elemosine per il 2017 circa 1 miliardo, più 600 milioni che arriveranno dal “riordino di trattamenti esistenti”. L’elemosina basta solo per il 30% dei 4,6 milioni di italiani in condizioni di indigenza secondo l’Istat. Cioè arriverà ad appena 400 mila mendicanti. Gentiloni e Poletti lo chiamano reddito di inclusione. Includono i poveri in una fascia di miseria maggiore.
L’elemosina è compreso tra i 250 e i 500 euro mensili, serve ora un decreto attuativo che stabilisca la soglia di reddito Isee sotto la quale sarà riconosciuta la nuova ‘social card’.
Il vero problema è che nel frattempo sono stati tagliati di ben 310 milioni. Soldi con cui vengono finanziati servizi destinati proprio alle fasce più deboli della popolazione.
I poveri hanno poco da festeggiare, mentre il ministro del Lavoro e del Welfare Giuliano Poletti rivendica il ‘passo storico’ rappresentato dall’introduzione di “una misura universale fondata sull’esistenza di una condizione di bisogno economico e non più sull’appartenenza a particolari categorie (anziani, disoccupati, disabili, genitori soli, ecc.)”, si sottraggono risorse agli interventi di welfare destinati a quelle stesse “particolari categorie”.
I provvedimenti del governo rendono i poveri più poveri
I signori con una mano ci danno l’elemosina e con l’altra ci strozzano
Un pensionato al minimo
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