Redazione,
oggi sesto giorno di sciopero consecutivo: continua il presidio dei cancelli della fabbrica.
La provocazione del padrone è stata quella di inviare una lettera di contestazione ai lavoratori.
La lettera contesta la mancata prestazione lavorativa, paragonando lo sciopero in corso alla stregua di un’assenza ingiustificata.
Questa menzogna costruita ad arte è andata a vuoto, non producendo di fatto nessun risultato utile per il padrone.
Gli operai e gli impiegati, hanno risposto compattamente a questa provocazione, continuando lo sciopero ed il presidio senza farsi impressionare più di tanto.
Oggi i servi dei Camozzi hanno di nuovo tentato di mettere in atto un ulteriore stratagemma per rompere il fronte di lotta, utilizzando per questo scopo un prezzolato capetto.
Questo losco individuo per tutta la settimana di sciopero è sempre stato in ferie e non ha mai partecipato al picchetto, ma ha pensato bene di presentarsi al presidio con lo scopo di convincere alcuni lavoratori ad entrare in azienda.
L’operazione è stata orchestrata dal capo della sicurezza con la complicità di questo indegno personaggio.
Probabilmente il capo della sicurezza ha inventato la bufala che qualche operaio avrebbe voluto entrare ed ha fatto in modo di farlo sapere alla digos.
Questa voce, costruita appositamente, avrebbe potuto creare una spaccatura e dei contrasti nel fronte di lotta, ma tutti gli operai e gli impiegati hanno ancora una volta dimostrato che il fronte di lotta è unito e compatto.
Non ci faremo di certo corrompere dal padrone e dai suoi servi ne’ ora ne’ mai.
Anche oggi lo spiegamento della polizia all’esterno della fabbrica era come sempre composto da due cellulari più i soliti funzionari della digos.
Il presidio della portineria continuerà anche domani, ed è sempre nostra intenzione continuare con il blocco fino al ritiro dei
licenziamenti.
Chiediamo come sempre a tutti i compagni e solidali che sostengono la nostra lotta di essere presenti in modo massiccio al presidio. L’appuntamento è per domani mattina dalle ore 7.00 davanti ai cancelli della Innse.
Operai INNSE
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