Caro Operai Contro,
76 provincie abolite ma resuscitate battono cassa. Mancano 651 milioni di euro solo per la spesa corrente. Stanche di essere inascoltate, stavolta le 76 provincie con un esposto ufficiale della Magistratura si rivolgono a: procure della Repubblica, Corte dei conti, Prefetture, per avere i finanziamenti necessari alla manutenzione di 3.600 edifici della scuola secondaria e 100mila Km di strade, “dove da tre anni gli interventi sono scarsi o assenti”.
Rivolgendosi a procure della Repubblica, Corte dei conti, Prefetture, con un esposto della Magistratura, le provincie abolite ma resuscitate, sono uno dei tanti segnali del livello di forti contraddizioni interne alla classe politica finora al comando della società.
Funziona male anche la vecchia e collaudata politica della spartizione dei ruoli e dei posti fra i vari partiti e i loro uomini, la “lottizzazione” è diventata una strada sempre più tortuosa.
Le provincie abolite ma resuscitate, ed il loro scontro aperto con il potere centrale, sono un’altra conferma che la classe politica con l’insieme dei partiti che hanno finora governato, è pronta per essere spazzata via.
Saluti O. V.
Articolo preso da: Il Quotidiano del Sud
UN esposto cautelativo alle procure della Repubblica, alle Corti dei conti regionali e alle prefetture viene presentato da oggi dalle 76 Province a statuto ordinario. «La mancata previsione di un adeguato finanziamento – spiega il presidente dell’Upi Achille Variati – costituisce una grave violazione con danni nei confronti dei cittadini». Variati ha reso noto oggi al ministro dell’Interno Minniti che «la situazione può degenerare» dal momento che in alcune Province, come a Vibo, i dipendenti non ricevono lo stipendio da mesi.
«Faccio un appello al premier Gentiloni: presidente, non aspetti una ulteriore disgrazia nel Paese, smettiamola con la demagogia sulle province. I sindaci sono persone concrete e risparmiose, serve un decreto legge urgente per il loro finanziamento», ha proseguito Variati. «L’esposto serve ad auto-tutelarci, nel caso malaugurato avvengano disgrazie, dal momento che si tengono aperte scuole e strade provinciali che non possono essere chiuse, altrimenti intere frazioni rimarrebbero isolate», ma che non vedono ristrutturazioni ed adeguamenti da tempo.
«Capisco che se ci si rivolge alla magistratura vuol dire che la politica sta fallendo il proprio compito ma non abbiamo alternative, il nostro è un disperato appello e un’accusa al Governo e al Parlamento che non danno quanto promesso. Dal Governo infatti abbiamo avuto la promessa di un decreto ma sull’entità non vi è alcuna certezza».
L’Upi, hanno reso noto Variati e il vicepresidente dell’Upi Carlo Vercellotti, presidente della Provincia di Vercelli, ha organizzato una serie di iniziative: mercoledì 22 marzo negli istituti provinciali si terranno assemblee di sindaci, associazioni, cittadini e sindacati per spiegare la situazione in cui versa la viabilità provinciale; il 24 marzo sono previsti incontri a livello locale con i dirigenti scolastici per illustrare la situazione in cui si trova la Provincia «che di qui a qualche tempo può trovarsi nelle condizioni non solo di non riuscire ad erogare servizi, ma neppure le utenze».
Infine i sindaci pensano ad una grande manifestazione da indire a Roma, «ma speriamo non ce sia bisogno» se il Governo emanerà il decreto legge. Le Province gestiscono 3600 edifici della scuola secondaria e 100.000 chilometri di strade dove da tre anni gli interventi sono scarsi o assenti. Oggi il Sose ha certificato che alle Province mancano 651 milioni per la spesa corrente.
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