Caro Operai Contro,
scade a settembre la cassa integrazione per i 70 operai della Ottana Polimeri in Sardegna. Per evitare di essere a breve “tutti a spasso” come dice Carlo Dearca operaio dello stabilimento. Hanno rialzato il tiro della lotta con una protestare davanti alla fabbrica che avevano occupato, e poi alcuni di loro erano saliti sopra una ciminiera.
Carlo Dearca operaio dello stabilimento dichiara: “Scioperiamo non solo per i nostri posti di lavoro ma anche per gli operai dell’indotto, pulizie manutenzioni, trasporti, che oggi sono fermi e quindi protestiamo per un’altra settantina di posti di lavoro”. E ancora: “il tempo a disposizione è finito, attendiamo risposte, o la nostra azione di protesta andrà avanti”.
La determinazione di lottare c’è, gli operai di Ottana Polimeri devono stare attenti a non fare imbrigliare la loro giusta scelta di lottare dai predicatori, sempre pronti ad architettare rinvii quando ci sono da decidere iniziative e mobilitazioni, venditori di fumo da smascherare subito.
Saluti da un lettore
ANSA
Ottana Polimeri, nuovo sit-in degli operai: “Da tre anni siamo senza lavoro”.
Sono senza lavoro da tre anni e la cassa integrazione scadrà a settembre: così settanta operai di Ottana Polimeri, la fabbrica che produceva il Pet per le bottiglie di plastica, hanno manifestato davanti ai cancelli della fabbrica. Vogliono risposte per il loro futuro: “Ora basta – dice Carlo Dearca, operaio dello stabilimento – il tempo a disposizione è finito: a settembre scadrà per tutti noi la cassa integrazione e andremo in mobilità, tra qualche tempo saremo tutti a spasso. Attendiamo risposte dall’assessorato regionale dell’Industria che ha interloquito con la proprietà della fabbrica (la multinazionale Indorama ndr), per il rilancio della produzione del Pet in Sardegna”.
La società voleva acquistare la fabbrica di Sarroch, ora chiusa, che produceva la materia prima per il Pet, “ma finora abbiamo sentito solo parole. Chiediamo all’assessorato – precisa Dearca – se l’interlocuzione con la società esiste ancora e se la proprietà abbia ancora intenzione di mandare avanti il progetto”. Gli operai di Ottana Polimeri, che nei mesi scorsi hanno dato vita a forme di protesta eclatanti per il posto di lavoro, fanno leva anche sul grande mercato del Pet in Italia: “Nel nostro Paese si consumano 800mila tonnellate di Pet per bottiglie all’anno – ha sottolineato Dearca e per 30 anni 150mila tonnellate sono state prodotte a Ottana, il mercato è sempre aperto a questo prodotto. Scioperiamo non solo per i nostri posti di lavoro ma anche per gli operai dell’indotto, pulizie manutenzioni, trasporti, che oggi sono fermi e quindi protestiamo per un’altra settantina di posti di lavoro. Non volgiamo assistenza vogliamo lavorare e per questo attendiamo risposte – ha concluso – o la nostra azione di protesta andrà avanti”.
Comments Closed