Caro Operai Contro,
“Operai sulle barricate” titola la cronaca locale del bresciano: “a Torbole Casaglia e Roncadelle sono quasi 250 gli esuberi annunciati”dalla Medtronic. Gli operai ci andrebbero anche sulle barricate, se non fosse per un sindacalismo che con continui accordo al ribasso, svaluta la potenziale capacità di lotta degli operai. Scaduto il contratto di solidarietà per 120 operai, il padrone ha aggiunto altri 125 esuberi, in totale 245 avvisi di licenziamento collettivo.
L’esperienza ha dimostrato che autoriducendosi il salario e l’orario di lavoro, non si fermano i licenziamenti, si rinuncia solo a lottare per respingerli e il padrone ne approfitta per rincarare la dose.
Per lottare contro i licenziamenti e resistere nella crisi, serve il sindacalismo operaio: un impegno degli operai ed una partecipazione, personale ma collettivi. Per resistere al padrone che ci fa la guerra, bisogna liberarsi del sindacalismo concertativo.
Saluti operai
Articolo da Brescia Today
Brescia: Medtronic Invatec, licenziamento collettivo per 125 operai
Operai sulle barricate: meno ore di lavoro per bloccare 125 licenziamenti
Nubi nere sulla Invatec di Brescia: a Torbole Casaglia e Roncadelle sono quasi 250 gli esuberi annunciati. La proprietà ha deciso di spostare energie e risorse in Messico: la solidarietà degli operai
Lavoratori disposti a ridurre il proprio orario di lavoro (in questo caso da 40 a 30 ore la settimana) così da ridurre il numero dei licenziamenti, purtroppo da tempo annunciati. Questa la proposta congiunta firmata dai rappresentanti sindacali della Medtronic Invatec, azienda (di proprietà di una multinazionale americana) specializzata nella produzione di dispositivi miniaturizzati per interventi e cura di malattie, soprattutto cardiovascolari.
I lavoratori nel Bresciano erano circa 530, dopo una prima manche di esuberi o allontanamenti volontari. Ormai sono quasi due anni che se ne parla: il piano industriale della Medtronic prevede il trasferimento di energie e strutture in Messico, con inevitabile ristrutturazione aziendale in terra italica (e bresciana).
In tutto sarebbero quasi 250 gli esuberi previsti, poco meno del 50% della forza lavoro originale. E il tempo adesso stringe per davvero: venerdì scorso l’azienda ha avviato un procedimento di licenziamento collettivo per 125 lavoratori, e altri 120 per cui è già scaduto il contratto di solidarietà.
Ecco allora gli operai rimasti, in una forma ancora spuria della loro coscienza sociale, che si dicono disposti a ridurre il proprio orario di lavoro settimanale, così magari da poter salvare qualche testa. La proposta ora è nelle mani dell’azienda: la speranza è quella di trovare un accordo in tempi rapidi.
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