Piano piano, lentamente, senza clamore si fa strada la realtà di una possibile guerra fra grandi potenze, la terza guerra mondiale. Inizia il solito vecchio gioco: ha ragione Putin o Trump? Il governo cinese o quello USA? Cosi l’opinione pubblica di ogni paese si schiera giustificando questa o quell’azione militare, giustificando bombardamenti e rappresaglie, individuando, su ordine del proprio governo-padrone il nemico del momento. Poi si piangono i milioni di morti, le distruzioni di intere citta, si parla per decenni della follia della guerra ma non si muove un dito per fermarla, anzi, oggi si inizia a considerarla come un’ opzione possibile con una superficialità da far paura.
Davanti ai nostri occhi si sta svolgendo un processo irreversibile: la concorrenza fra diversi padroni diventa concorrenza fra Stati, la grande crisi li ha resi più aggressivi nella conquista dei mercati, ogni occasione è buona per misurarsi con la forza militare. Perché dovrebbero fermarsi prima che una guerra totale li coinvolga? Per i morti civili? Non se ne curano già oggi, a meno che non servano a giustificare i loro attacchi. Per le distruzioni delle citta? La ricostruzione può essere un nuovo business. Se occorre la guerra per difendere o garantire nuovi profitti non si fermeranno, ci trascineranno nel baratro senza tentennamenti.
Come fermarli? Non farsi portare a spasso dalla propaganda sui misfatti del nemico, ognuno di questi governi è capace di costruirsi un alibi per giustificare un intervento armato. Per fermarli bisogna convincersi che i padroni si scontrano per i loro interessi economici, per garantirsi dei buoni profitti e nient’altro. La difesa della democrazia, la lotta ai dittatori è pura propaganda. La guerra che stanno preparando è la guerra imperialista fra padroni imperialisti. Si può fermarli rovesciando il loro potere. Non si può? Non è possibile è una fantasia? Allora prepariamoci come pecore pronte per essere macellate, ad un’altra guerra mondiale.
Partito Operaio Milano 11 aprile 2017
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