LA DIMINUIZIONE DEI SALARI

Redazione di Operai Contro, L’ISTAT comunica che in Italia ci sono 4 milioni e mezzo di persone in condizioni di povertà assoluta. I poveri relativi sono 8 milioni e mezzo. Poveri vuol dire chre sono persone che non possono comperare cibo, non possono pagare l’affitto ecc. I politici dello sdtato dei padroni devono essere contenti del lavoro fatto: oltre 13 milioni vivono in italia in condizioni di povertà. I disoccupati non hanno un salario e sono il 15% della popolazione. I sindacati per venire in aiuto ai profitti dei padroni, propongono cassa integrazione e contratti di solidarietà. Gli uni […]
Condividi:

Redazione di Operai Contro,

L’ISTAT comunica che in Italia ci sono 4 milioni e mezzo di persone in condizioni di povertà assoluta. I poveri relativi sono 8 milioni e mezzo. Poveri vuol dire chre sono persone che non possono comperare cibo, non possono pagare l’affitto ecc. I politici dello sdtato dei padroni devono essere contenti del lavoro fatto: oltre 13 milioni vivono in italia in condizioni di povertà.

I disoccupati non hanno un salario e sono il 15% della popolazione. I sindacati per venire in aiuto ai profitti dei padroni, propongono cassa integrazione e contratti di solidarietà. Gli uni e gli altri sono due strumenti per diminuire il salario

Il salario degli operai tende a diminuire in tutto il mondo anche per gli operai che non sono in cassa integrazione e non sono costretti dai sindacati ai contratti di solidarietà.

Non è nessun mistero. Il salario degli operai tende a diminuire.

 In Italia, in Francia l’economia stenta. Ma in Germania romba, negli Usa va di buon passo e anche in Gran Bretagna appare in salute. In tutti e tre i paesi, la disoccupazione continua a ridursi: in Inghilterra, ad esempio, non era così bassa dal 1975. La teoria dice che, a questo punto, la ricerca di lavoratori da parte delle imprese dovrebbe far accelerare l’aumento dei salari. Invece non si vede niente del genere. Anche in Germania, le retribuzioni stentano a tenere il passo dell’inflazione.

 Dal 1970 ad oggi, la quota del lavoro nei paesi avanzati è diminuita di quattro punti, dal 54 al 50 per cento del reddito nazionale, e non accenna a rimbalzare in modo significativo.

Colpa della globalizzazione che premia i lavoratori dei paesi emergenti? Neanche. L’ultimo chiodo nella bara della teoria economica corrente lo mette il dato sulla ripartizione di capitale e lavoro nei paesi in via di sviluppo: la quota dei lavoratori non è aumentata, come ci si aspetterebbe, ma si è ridotta, anche qui, di due punti, dal 39 per cento, nel 1990, al 37.

La crisi economica spinge i padroni a farsi sempre più concorrenza. Devono aumentare il loro profitto. Nelle fabbriche viene introdotto più macchinario e si aumenta la produttivita. I padroni se vogliono tenere alti i profitti devono ridurre i salari

I padroni sempre più ricchi e gli schiavi-salariati sempre più poveri

La miseria aumenta

Dalla concorrenza economica, i padroni passeranno alla guerra armata. Milioni di schiavi salariati saranno macellati. Forse per chi resta in vita il salario non diminuirà

Un operaio di Torino

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.