noi 2000 operai dell’acciaio di Piombino siamo alla resa dei conti. Da più di una settimana occupiamo l’aula consigliare del comune di Piombino. Mercoledì mattina saremo a Roma per presidiare la sede del ministero dello Sviluppo Economico. Politici, padroni e sindacati ci hanno preso in giro per anni. il piano di rilancio dell’imprenditore algerino Issad Rebrab, attuale proprietario dell’Aferpi; era solo fumo per tenerci buoni. Ora basta i sindacalisti non hanno neanche il coraggio di venirci a parlare. Ci hanno costretti per due anni alla cassa integrazione e ai contratti di solidarietà, solo per diminuire il nostro salario. Sindacati e politici vogliono costringerci a altri due anni di purgatorio. Qui a Piombino tutte le categorie sociali hanno capito che senza i nostri salari, non moriremo di fame solo noi, ma anche loro.
Operai dell’acciaio prepariamoci a buttare a mare sindacalisti, politici e amministratori.
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