Ancora un rifiuto da parte del gruppo GMI. Stavolta circa la richiesta, formulata ieri dal consigliere del presidente Rossi per il lavoro, Gianfranco Simonicini, di sospendere la procedura di mobilità riguardante i lavoratori in esubero in vista dell’incontro previsto per il prossimo 20 aprile a Roma presso il Mise. “Sarebbe stata una decisione opportuna – ha commentato Enrico Rossi – per far sì che la riunione in calendario possa svolgere fino in fondo un ruolo positivo rispetto ad una vicenda che sta determinando una forte tensione sociale sul territorio livornese”. L’ennesimo rifiuto è arrivato stamattina, nel corso dell’incontro che si è tenuto presso gli uffici regionali del lavoro di Livorno al quale hanno partecipato rappresentanti dell’azienda e delle organizzazioni sindacali nel quale Simoncini ha ribadito la richiesta, proponendo altresì di riconvocare per il 21 la riunione per lo svolgimento della procedura formale . La decisione di non voler sospendere la procedura di mobilità va a sommarsi a quella di non voler utilizzare la cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, prevista per le aree di crisi complessa. “Giudico il comportamento dell’azienda – ha aggiunto Rossi – al limite della decenza, oltre che irragionevole ed irresponsabile. La richiesta di sospensione della procedura di mobilità aveva una sua logica in vista dell’incontro del 20 aprile. Ma in questa vicenda si è perso qualsiasi barlume di logica dato che non ho memoria di una chiusura così totale da parte di un’azienda, in tutte le vertenze fin qui affrontate. Da parte della Regione ribadisco la totale disponibilità e solidarietà ai lavoratori e confermo la mia presenza ai cancelli dell’impianto, il giorno di Pasqua”. Grandi Molini, Petraglia (SI): “Linea dura con le aziende che non si preoccupano dell’occupazione” “La Grandi Molini conferma i licenziamenti e dice che si presenterà all’incontro con il Mise, previsto per il 20 aprile, mantenendoli e senza chiedere gli ammortizzatori sociali. E’ arrivato il momento di mettere alle corde le aziende come questa che con arroganza e presunzione pensano di poter ricattare un territorio”. Interviene così la senatrice Alessia Petraglia in merito alle notizie che arrivano da Livorno dove questa mattina l’azienda ha ribadito la propria intransigenza assieme alla segretaria di SI di Livorno, Simona Ghinassi. “Quanto accaduto oggi è un fatto gravissimo, l’azienda se ne è andata mentre ancora si stava discutendo dei verbali dell’incontro. Serve una linea dura: senza la certezza della tutela dei posti di lavoro non si concedano più finanziamenti o concessioni pubbliche”.
gonews.it
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