Redazione di Operai Contro,
i Palestinesi che si oppongono all’occupazione dei padroni Israeliani sono spesso condannati alla galera a vita.La stampa italiota spesso finge di ignorare questi lager israeliani per i palestinesi.
Un palestinese
dal fatto
Il presidente palestinese Abu Mazen ha espresso solidarietà ai detenuti palestinesi (6.500, secondo le stime dell’Anp) e ha perorato un intervento internazionale in loro favore. Hamas – in questi giorni impegnata in un aspro confronto politico con l’Anp per la gestione di Gaza – ha convenuto che le richieste elencate da Barghuti sono condivisibili, ma finora non ha ordinato ai suoi militanti di partecipare allo sciopero della fame. Secondo attivisti palestinesi, finora circa 1.500 detenuti (quasi tutti di al-Fatah e del Fronte popolare) hanno rifiutato il cibo. I media israeliani sostengono che hanno aderito allo sciopero sono 1.200 e riferiscono che le autorità carcerarie hanno avuto istruzione di non aprire trattative.
Al di là delle cifre, la protesta innescata da Barghouti ha avuto già oggi primi riflessi sul terreno. Manifestazioni di solidarietà ai carcerati palestinesi si sono avute a Betlemme e a Ramallah. Ci sono stati scontri con i militari israeliani e fonti palestinesi parlano di una dozzina di feriti. Ma, secondo alcuni analisti, se lo sciopero andrà avanti le proteste potrebbero estendersi nei Territori, mettendo Abu Mazen di fronte a un dilemma: reprimere gli eventuali disordini, oppure assecondare la protesta. Sono entrambi scenari preoccupanti per i dirigenti dell’Anp, impegnati in questi giorni a preparare il critico incontro del 3 maggio a Washington con Donald Trump.
Intanto a Gaza, Hamas ha organizzato manifestazioni contro Abu Mazen. Il malcontento deriva dalla decisione di Ramallah di decurtare gli stipendi dei funzionari pubblici dell’Anp nella Striscia e dai contrasti fra Hamas e Anp sul finanziamento del diesel necessario al funzionamento della centrale elettrica di Gaza. Per via di questi contrasti, la centrale ha cessato di funzionare e l’erogazione della elettricità è stata ulteriormente razionata. Particolarmente drammatica, avvertono fonti di Gaza, è ora la situazione negli ospedali dove le sale operatorie sembrano vicine al collasso. A Gaza, aggiungono le fonti, l’esasperazione sta raggiungendo livelli di guardia.
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