Basta lavoro festivo nella grande distribuzione

Caro Operai Contro, i lavoratori di negozi e grande distribuzione proseguono lo sciopero contro l’apertura nei giorni festivi. In tanti posti sono già programmati gli scioperi per il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno. Supermercati e centri commerciali non sono come gli ospedali dove c’è sempre bisogno di personale che cura e assiste i malati. È solo per una questione di esasperata concorrenza che, specialmente nella grande distribuzione, i padroni costringono al lavoro nelle festività, e anche di notte. Sosteniamo gli scioperi contro il lavoro festivo, gli orari selvaggi, l’esasperata flessibilità degli operai. La resistenza ai […]
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Caro Operai Contro,

i lavoratori di negozi e grande distribuzione proseguono lo sciopero contro l’apertura nei giorni festivi. In tanti posti sono già programmati gli scioperi per il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno. Supermercati e centri commerciali non sono come gli ospedali dove c’è sempre bisogno di personale che cura e assiste i malati.

È solo per una questione di esasperata concorrenza che, specialmente nella grande distribuzione, i padroni costringono al lavoro nelle festività, e anche di notte. Sosteniamo gli scioperi contro il lavoro festivo, gli orari selvaggi, l’esasperata flessibilità degli operai. La resistenza ai padroni si costruisce con la lotta.

Saluti da una lettrice

 

(ANSA) – ROMA, 21 APR

Fisascat, avanti contro aperture festive

Scioperi 25 aprile e 1 maggio in Toscana, Umbria, Liguria

Prosegue la mobilitazione contro le aperture di negozi e grande distribuzione nelle giornate di festività, in vista del 25 aprile, del primo maggio e poi del 2 giugno. A rimarcarlo è la Fisascat-Cisl, ricordando la linea decisa a livello territoriale nelle scorse settimane insieme agli altri due sindacati di categoria Filcams-Cgil e Uiltucs.
In Toscana, le sigle di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato due giornate di sciopero per il 25 aprile e il primo maggio; in occasione della Festa del lavoro sarà sciopero anche in Liguria; in Umbria la mobilitazione proseguirà anche il 2 giugno, mentre in Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise, Lazio e Campania, prosegue la nota, i sindacati confermano lo stato di agitazione contro “l’applicazione scellerata delle liberalizzazioni selvagge” ed hanno invitato i lavoratori ad astenersi dal lavoro nelle giornate di festa “senza incorrere in nessuna sanzione”.
In Puglia la Fisascat-Cisl ha sollecitato un incontro con il presidente della Regione, le istituzioni locali e le rappresentanze sindacali e imprenditoriali per “ricercare una soluzione condivisa volta alla conciliazione dei tempi di vita familiare e di lavoro”.
La Fisascat-Cisl ribadisce la necessità di ricondurre il confronto sulle aperture commerciali a livello decentrato. Per il segretario generale della categoria cislina, Pierangelo Raineri, “è inconcepibile un sistema privo di risposo festivo”.
Il sindacalista pone l’accento sul ruolo della concertazione tra enti locali e sindacati “alla quale affidare la competenza sul calendario di aperture commerciali” e della contrattazione decentrata “per regolamentare una flessibilità contrattata e retribuita e la volontarietà della prestazione domenicale e festiva”.(ANSA).

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