Caro Operai Contro,
nella trattativa si parla del valore dell’area, di quanto è disposto a sborsare il nuovo padrone Presezzi per mettere le mani sulla storica Franco Tosi, dello stanziamento che la Regione è pronta a fare, degli sgravi che il comune di Legnano potrebbe concedere. Ma non una parola sugli operai qui occupati, né per l’immediato, tantomeno per il futuro. E’ scandaloso ma è così. Potrebbe significare che, anche se a Presezzi gli verrebbe in pratica regalata la fabbrica con gli 84 mila metri quadrati, non è detto che poi lo stesso Presezzi, su quest’area mantenga e sviluppi l’occupazione operaia. Sembra un film già visto.
Contro i licenziamenti dichiarati e quelli mascherati con le ristrutturazioni, gli operai si devono organizzare per resistere. Impegnarsi individualmente ma collettivamente. Organizzare il sindacalismo operaio, contro il padrone, i suoi politici e i sindacalisti compromessi.
Saluti operai
Tratto da La Prealpina
Franco Tosi a un passo dal trasloco
Presezzi offre un milione, Lolli ne vuole 11,5, solo il ministro può sbloccare la situazione.
Si è arrivati a un passo dalla rottura, poi la marcia indietro. Per decidere il futuro della Franco Tosi a Legnano non basta mettere sui piatti della bilancia il valore dell’area di piazza Monumento (11,5 milioni di euro) e l’offerta di Alberto Presezzi (un milione): fosse tutto qui, il tavolo sarebbe già saltato da un pezzo. Invece si deve valutare quello di cui ha bisogno la città e quello di cui ha bisogno l’Italia: Legnano deve recuperare un’area immensa, 350 mila metri quadrati tra le vie XX Settembre e Alberto Da Giussano; l’Italia invece avrebbe la necessità di promuovere una politica energetica tutta sua, indipendente dalle grandi multinazionali del settore. Ecco quindi che al di là dei numeri l’ultima parola sul destino della Franco Tosi spetterà al ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda.
Mercoledì azienda, sindacati, commissario e istituzioni si sono riuniti a Roma per fare il punto sulla situazione: l’offerta formulata da Alberto Presezzi e dalla moglie Barbara di Febo per acquistare gli 84 mila metri quadrati dell’area nord dello stabilimento scadrà venerdì 21, il commissario Andrea Lolli non ha ancora potuto valutarne la congruità. Ieri Lolli ha però citato la perizia ottenuta da esperti del settore immobiliare, che hanno valutato il valore dell’area 11,5 milioni di euro. A questa cifra dovrà essere sottratto il valore della perizia ambientale, che definirà la cifra necessaria per la bonifica. Nel caso di applicazione della clausola di pagamento rapido, Presezzi avrebbe poi diritto a un ulteriore sconto. Per conoscere il risultato della perizia ambientale servono però altri 14 giorni.
Presezzi aspetta di conoscere il prezzo finale, ma la sua offerta non cambia. «Un milione è una cifra congrua – ribadisce Di Febo -. Ristrutturare la fabbrica di Legnano ci costerebbe oltre venti milioni di euro, per realizzare un capannone tutto nuovo di 18 mila metri quadrati a Burago Molgora spenderemmo meno della metà. Abbiamo già ottenuto i permessi necessari, presto verseremo al Comune gli oneri di urbanizzazione. Il tempo stringe, nel caso l’ipotesi Legnano dovesse risultare impercorribile, non vorremmo perdere altro tempo con la burocrazia.
Presezzi ha fatto il suo, Lolli anche. Ora la partita è nelle mani delle istituzioni. Ieri Regione Lombardia ha confermato di aver stanziato 2,2 milioni di euro per la Franco Tosi, il Comune di Legnano ha ricordato che per agevolare l’azienda è stata adottata la variante al Pgt e sono stati previsti sgravi fiscali per mezzo milione di euro nei prossimi 3 anni. Ma senza un accordo di programma approvato dal Ministero per lo Sviluppo, i milioni della Regione resteranno sulla carta.
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