Non ci sono innovazioni tecnologiche nelle proposte di modifica degli impianti, anzi i nuovi proprietari prevedono, in alcuni casi, “una ‘marcia indietro’ rispetto alle tecnologie inizialmente previste dall’amministrazione straordinaria”.
Il riavvio dell’altoforno 5 “può esporre la popolazione” ad “un rischio cancerogeno inalatorio non accettabile”. E poi ci sono il tema delle tempistiche, dilatate al massimo, dell’assenza di proposte progettuali per la “risoluzione dei numerosi incidenti con emissioni non convogliate” e delle possibili infrazioni comunitarie.
“La proposta di Am Investco non garantisce la tutela della salute dentro e fuori lo stabilimento”,
L’unica cosa certa sono i seimila esuberi di operai
Un operaio dell’ILVA
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