Caro Operai Contro,
come ricordavi in un recente articolo, il lavoro in nero viene spesso descritto come “un’anomalia” presente solo nell’agricoltura, invece è esteso ovunque in ogni settore. 135 lavoratori irregolari, sono emersi dalle indagini della Finanza nel bresciano. I dati dell’Istat dicono che in Italia i lavoratori costretti al lavoro nero, irregolare e quelli occupati in attività illegali sono complessivamente 3,7 milioni di persone. Abolendo la giusta causa nei licenziamenti, Renzi con il Jobs act, ha contribuito a incrementare il lavoro irregolare. Certi servizi televisivi mostrano il caporalato, il lavoro nero e irregolare come se fossero una piaga del lavoro nei campi in particolare nella raccolta dei pomodori. 3,7 milioni di lavoratori irregolari non sono certo un fatto marginale. In ogni parte d’Italia, operai di ogni settore sono costretti ad accettare condizioni di lavoro di aperta schiavitù. Sono contenta che Operai Contro nella sua battaglia quotidiana, insista anche su questo punto, e condivido la necessità di un sindacalismo operaio per contrastare la schiavitù salariale nei posti di lavoro, sia quella irregolare rispetto le norme vigenti, ma anche quella considerata “regolare”.
Saluti da una lettrice
Invio un estratto da Brescia Today
Pisogne (Brescia). Aziende del mirino della Guardia di Finanza, denunciati tre imprenditori per lavoro nero ed evasione fiscale. La lunga estate dei controlli per la Guardia di Finanza di Brescia: in meno di due mesi (a luglio e agosto) sono stati svolti 130 servizi straordinari, nel corso dei quali sono stati individuati addirittura 135 lavoratori non assunti o pagati con il sistema del “fuori busta”, sequestrati quasi mezzo milione di prodotti per contraffazione, beccati quattro venditori abusivi, 13 casi di affitti in nero, tre distributori di benzina irregolari per violazioni alla rendicontazione del carburante.
Nel dettaglio, nell’ambito del contrasto al lavoro nero o irregolare, la Tenenza di Pisogne ha rilevato tre società, operanti nel settore della fornitura di lavori di meccanica generale, che tra il 2013 e il 2016 non solo avrebbero mai presentato la dichiarazione dei redditi, ma avrebbero anche eluso la normativa sul lavoro ponendo in essere contratti fittizi di appalto per fornire illecitamente manodopera a basso costo ai rispettivi clienti. Si tratta di un fenomeno purtroppo diffuso anche nel Bresciano, definito “interposizione abusiva di manodopera”: le tre società avrebbero impiegato 94 lavoratori considerati “irregolari”. Avevano un contratto appaltato dalle ditte, ma a conti fatti risultavano impiegato “effettivamente e stabilmente” quali dipendenti delle aziende in cui prestavano la loro opera. Non solo irregolari nelle assunzioni: i tre imprenditori bresciani responsabili delle società di meccanica sono stati denunciati per non aver dichiarato redditi per circa 2 milioni di euro, accusati di aver evaso 430mila euro e di aver omesso di versare imposte per oltre mezzo milione di euro.
Dei 135 lavoratori abusivi o irregolari smascherati dalla Guardia di Finanza nel corso dell’estate, più della metà (in tutto 79, quasi il 60%) erano stranieri. Spesso giovani immigrati: lavoratori stranieri, sfruttati da padroni italiani.
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