Per il dibattito
Con i Robot dell’industria 4.0 licenziati 125 operai alla Colussi. 364 esuberi alla Perugina
Caro Operai Contro,
i nuovi Robot alla Biscotti Colussi, proprio perché usati capitalisticamente portano a 125 licenziamenti. Altri 364 esuberi alla Perugina. L’uso capitalistico del macchinario espelle operai dalla produzione e con l’aumento della produttività, aumenta lo sfruttamento degli operai che rimangono. Questo è tanto più vero quanto più è aggiornato e automatizzato il macchinario, sempre più digitalizzato e interconnesso. Alla Biscotti Colussi il padrone ha aperto la procedura di licenziamento collettivo. Ieri il governo Gentiloni ha stanziato 10 miliardi di euro da regalare all’industria 4.0. I servi dei padroni al governo finanziano l’industria 4.0, dicendo che crea posti di lavoro, in realtà li distrugge sfruttando gli operai e nel contempo crea disoccupazione e miseria.
Centinaia di licenziamenti fioccano tutti i giorni da ogni parte. La massima richiesta che avanza il sindacalismo per lo più rinunciatario a lottare, è di rendere volontari i licenziamenti con una buona uscita. Lo scontro tra operai e padroni si configura sempre più strutturale e va ben oltre i liniti dell’ambito sindacale. Perciò non è più rimandabile da parte degli operai il loro impegno a costruire il proprio partito.
Saluti da un sostenitore di Operai Contro
Articolo preso da: Yahoo Finanza18 ottobre 2017
Biscotti Colussi, arrivano i robot, licenziato il 25% degli operai
La dirigenza del gruppo ha annunciato l’apertura della procedura di licenziamento collettivo a scadenza dei contratti di solidarietà. Più macchine e meno uomini. Il prezzo del progresso lo pagano soprattutto i lavoratori: ben 125 di quelli della Colussi di Petrignano d’Assisi rischiano di restare a casa. L’azienda che produce biscotti e conta marchi come Misura, Agnesi, Riso Flora e Sapori, ha annunciato un programma di investimenti da 80 milioni di euro da una parte e dall’altra i licenziamenti per “cambio della produzione”. Un lavoratore su quattro rischia il posto.
La dirigenza del gruppo ha annunciato l’apertura della procedura di licenziamento collettivo a scadenza dei contratti di solidarietà. “Chiediamo al gruppo di ridiscutere con noi un piano aziendale, il licenziamento del 25 per cento della forza produttiva è inaccettabile”, hanno precisato i sindacati. “Un gruppo che vuole investire, come sta annunciando, tanti milioni di euro, deve investire anche sui lavoratori. Bisogna ridiscutere di come riorganizzare il gruppo e di come ridare una prospettiva vera”.
I robot prendono il posto di chi oggi compie alcune operazioni manualmente. L’azienda ha fatto sapere che il “contesto competitivo sempre più spinto e il ricorso a soluzioni produttive tecnologicamente avanzate rende inevitabile una fisiologica riduzione della forza lavoro impiegata”. Stessa sorte che sta toccando anche alla Perugina di San Sisto. Anche in questo caso a scadenza dei contratti di solidarietà sono previsti 364 esuberi.
Oggi entrambe le aziende sono davanti a un bivio. La Perugina deve affrontare l’internazionalizzazione mentre Colussi l’automazione e gli esuberi non possono essere la soluzione comune. Nella sede di Confindustria Umbria, azienda e sindacati si sono incontrati: l’ipotesi è ridurre gli esuberi solo su base volontaria e con un incentivo. Il prossimo tavolo di confronto è in programma il 25 ottobre.
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