Caro Operai Contro,
la fabbrica chiude con 102 operai licenziati. Gli scioperi, i presidi e le proteste degli operai di tutti questi mesi, sono stati usati dal sindacato per accompagnare tutti i passaggi che hanno portato ai 102 licenziamenti. Ora il sindacato è al lavoro per la stesura di un “memoriale” in cui verrà raccontato come si chiude una fabbrica. Il “memoriale” entrerà nel corredo di ogni bravo sindacalista concertativo, scelto con perizia dalle segreterie.
Perciò condivido la necessità del sindacalismo operaio che metta fine al sindacalismo concertativo.
Saluti Bruno Casca
Allego articolo da Il Giorno del 12 dicembre 2017
Ex Cesare Bonetti: tutti licenziati a Garbagnate. Con le lettere ai lavoratori finisce la storia di un’azienda nata nel 1905. Rabbia dei sindacati: si poteva salvare.
Garbagnate Milanese (Milano), 12 dicembre 2017 – “E’ finita”. All’ex Cesare Bonetti consegnate le 102 lettere di licenziamento ai lavoratori della storica azienda di valvole e misuratori magnetici conosciuti in tutto il mondo. “La cosa incredibile? Lo stesso giorno di avvio della procedura di licenziamento siamo stati convocati dalla IV Commissione Attività produttive e Occupazione di Regione Lombardia rispetto alla nostra richiesta di audizione fatta il 28 settembre, quando ancora l’azienda era in concordato preventivo e forse qualcosa si poteva salvare: tempestività dell’ amministrazione lombarda”, commenta amaro Marco Verga, funzionario Fiom-Cgil. “Le lavoratrici e i lavoratori della Bonetti hanno avuto in sorte sia un management non all’altezza, sia un imprenditore successivamente con caratteristiche non idonee al mercato e al prodotto e, in ultimo, una legislazione pensata e attuata da chi è lontanissimo dalle condizioni reali dei lavoratori”, prosegue.
L’ex Bonetti rappresenta un pezzo della storia industriale d’Italia nel settore metalmeccanico. Gli operai hanno acquisito nel corso degli anni un livello di specializzazione altissimo, che ora sarà disperso. Finita sulle cronache dei giornali, davanti alle telecamere della tv nazionale, davanti a sindaci, ad assessori regionali, approdata in Parlamento: la vicenda dell’azienda metalmeccanica fondata nel 1905 sarà raccontata in un “memoriale” a cui sta lavorando Verga, che questa storia l’ha seguita in prima linea al fianco dei lavoratori. Bussando a tutte le porte. Fino all’ultimo la speranza era che si affacciasse alla porta un nuovo compratore dopo il mancato salvataggio. “L’azienda, in concordato preventivo dallo scorso 20 giugno, avrebbe dovuto essere rilevata dai suoi dirigenti – spiega il sindacato – che invece si sono dimessi. Così lo scorso 13 ottobre è partita la richiesta di fallimento in proprio al Tribunale di Milano”.
Dal 9 novembre i lavoratori “sospesi” senza stipendio e contribuzioni erano in attesa del licenziamento vero e proprio per poter approdare agli ammortizzatori sociali. Un paradosso dello Jobs Act che aveva fatto scoppiare il caso nazionale, tanto che il presidente del Pd Matteo Orfini prometteva una visita alla fabbrica. Tempo scaduto. Chi acquisirà la Bonetti? “Ancora non si sa – conclude Verga – Staremo a vedere, i curatori fallimentari definiranno in questi giorni il valore dell’ azienda: marchio compreso, lavoratori esclusi”.
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