Operai dell’Ilva, condivido tutto il contenuto del comunicato che il Partito Operaio vi ha fatto sul giornale Operai Contro. Adesso tocca a voi scegliere. Una cosa ci deve essere chiara, abbiamo tutti contro: Padroni, apparato repressivo, giudiziario, partiti tutti, sindacati; l’ordine in cui li ho elencati non è casuale ma è la struttura che la società borghese si è data per esercitare il suo dominio e tenerci sotto la sferza della schiavitù salariata. La crisi del sistema capitalista non consente più margini di mediazione e una convivenza pacifica tra sfruttati e sfruttatori. I padroni per conquistare quote di mercato devono spremerci come limoni, la nostra vita è nelle mani di vampiri che per ricavare profitto non si fanno scrupolo di metterci al livello degli schiavi, con la differenza che ai tempi della schiavitù una ciotola di brodaglia veniva garantita. Adesso non solo ci buttano in miseria se veniamo licenziati ma come avveniva ai tempi della schiavitù i padroni dispongono della nostra vita. A Taranto da quando nel 1965 è entrata in produzione la Fabbrica ad oggi, ci sono stati circa 600 morti sul lavoro, nessuno è andato in galera per questi morti, la giustizia borghese li considera morti bianche perché nessuno è colpevole; a questi morti dobbiamo aggiungere migliaia e migliaia di mutilati da infortuni avvenuti nei lager dei padroni e non possiamo dimenticare i morti causati dai veleni che sono stati scaricati sulla città; questa è la triste realtà che viviamo sulla nostra pelle sotto la dittatura capitalista. Chi può invertire tutto questo? “Se 20.000 operai si presentano alla società compatti e minacciosi, pronti a ribellarsi non è facile ricattarli” Il giornale Operai Contro spesso pubblica articoli che fanno appello al PARTITO OPERAIO. Operai, il partito deve nascere dalle lotte che siamo capaci di praticare contro i licenziamenti, dobbiamo ricompattarci come classe di sfruttati che mette al primo posto la liberazione della schiavitù salariale, non è facile ma non ci sono alternative e questo c’è lo insegnano gli operai della Innse, una piccola realtà che sta lottando da anni contro i padroni e la giustizia dei padroni, la loro determinazione nella lotta ha avuto la solidarietà di realtà che lottano sul territorio e degli operai di altre fabbriche, questa solidarietà li aiuta a resistere ancora. Operai dell’Ilva prendete in mano il vostro destino, non siete i soli che vivono il ricatto di essere licenziati; la vostra diversità dalle altre realtà consiste nel fatto che a voi viene imposto di lavorare pur sapendo che quel lavoro vi fa morire in fabbrica e uccide le vostre famiglie sul territorio. Lottate, lottate e lottate ancora, Taranto e altri operai non vi lasceranno soli.
A.L.
Comments Closed