Se per i lavoratori che in questi mesi non hanno protestato contro la Castelfrigo e contro le cooperative appaltatrici Work Service e Ilia D.A. i vertici dell’azienda sono riusciti a trovare un accordo con la Fai Cisl, l’unica notizia ricevuta invece dai lavoratori in sciopero dal 17 ottobre sono le lettere di licenziamento che sono state loro recapitate proprio ieri. «Voglio esprimere il rammarico per il mancato coinvolgimento dei lavoratori che sono in sciopero da oltre due mesi e mezzo e di coloro che li hanno rappresentati, cioè la Flai Cgil e la Filt Cgil», ha detto Umberto Franciosi, segretario regionale della Flai-Cgil.
«È un chiaro intento della Castelfrigo di ricollocare i lavoratori graditi che in questi mesi non hanno creato problemi all’azienda. Già Roberto Ciriesi, dirigente della Castelfrigo, durante un’assemblea fatta in seguito alla vertenza dello scorso anno disse ai lavoratori di scegliere il sindacato giusto», ha invece affermato Marco Bottura, segretario della Flai Cgil di Modena in sciopero della fame da dodici giorni insieme a Martin e Tano, due ex soci-lavoratori.
“È riconosciuto il diritto di precedenza nelle assunzioni dei lavoratori occupati negli appalti precedenti” è questa la clausola sociale presente all’interno dell’accordo stipulato il 16 febbraio 2016 presso la Prefettura di Modena e firmato anche dai vertici della Castelfrigo. «L’accordo prevedeva che in caso di cambio appalto si seguissero determinati criteri di assunzione, come l’anzianità – prosegue Bottura- Il dubbio è che venga utilizzata l’agenzia per il lavoro per evitare il cambio di appalto e di conseguenza non tenere in considerazione tutti i lavoratori».
L’accordo firmato nel 2016 recitava inoltre: “Le società tutte si impegnano a non adottare provvedimenti ritorsivi e/o discriminatori nei confronti dei lavoratori impegnati nelle attività di protesta sindacale, con l’impegno aziendale di agire come sempre in piena legalità”.
Intanto ieri la Regione ha firmato un documento insieme ad Aci, Confindustria e ai sindacati Cgil, Cisl e Uil attraverso cui è stata accolta la proposta del sindaco di Castelnuovo Massimo Paradisi in merito alla costituzione, entro il 15 gennaio, di un gruppo di lavoro composto da istituzioni, organizzazioni sindacali e categorie economiche affiancati da un funzionario del Mise e del ministero del Lavoro per affrontare pragmaticamente la situazione nel distretto modenese della lavorazione delle carni e per fare
luce sul fenomeno delle false cooperative. Aci e Confindustria, inoltre, verificheranno in tempi rapidi la ricollocazione dei lavoratori in altre imprese della provincia mentre la Regione, tramite l’agenzia per il lavoro, metterà a disposizione risorse per la formazione dei dipendenti.
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