Caro Operai Contro,
dopo la giornata di sciopero il sindacato rileva che: “La situazione è grave, non ci sono prospettive”. Quindi che si fa oltre piangersi addosso? I padroni si sono abituati cosi bene a fare profitti, che non vogliono più neanche anticipare il capitale necessario per rendere possibile la produzione, ossia soldi per pagare i salari e la materia prima da lavorare. Aspettano che siano le banche o qualche fondo ad anticipare i soldi, mentre i profitti poi li incasserà il padrone. Se la domanda non assorbirà la produzione, il padrone non avrà comunque anticipato soldi e spedirà gli operai in cassa integrazione o licenziati. Per il padrone va sempre bene: profitto intero o al peggio. rischio zero. Gli operai possono organizzarsi e lottare contro il sistema dei padroni.
Saluti da un lettore
Verona Sera 23 gennaio 2018
Protesta dei lavoratori Melegatti nei pressi della Prefettura di Verona Un nuova bufera si abbatte sulla Melegatti. Lo rivela l’Ansa annunciando che lavoratori della storica azienda dolciaria veronese sono ritornati sul piede di guerra e oggi hanno proclamato una giornata di sciopero. La protesta che si è tenuta in piazza dei Signori nasce dal malcontento dei lavoratori, in relazione ai ritardi e alle incertezze che, dopo il travagliato periodo di crisi aziendale, hanno impedito di far partire l’annunciata campagna pasquale.
In una nota i sindacati Cgil-Cisl-Uil hanno lanciato pesanti accuse nei confronti della proprietà: «Nel tardo pomeriggio di ieri (lunedì 22 gennaio ndr) abbiamo ricevuto una telefonata da parte della Prefettura nella quale si comunicava che l’incontro previsto per oggi veniva slittato alla fine della prossima settimana. La situazione è grave, non ci sono prospettive. La campagna di Pasqua che doveva essere normale e la cui produzione doveva partire l’8 gennaio è ancora sospesa. Nessuno si può permettere di calpestare i diritti e la dignità delle persone oneste che lavorano».
Questa mattina i delegati delle Rsu sono stati comunque ricevuti in Prefettura, in attesa di sviluppi nell’intesa che Melegatti ha siglato con il fondo maltese Abalone, che dopo aver finanziato la mini-campagna natalizia dovrà sostenere, con 10 milioni di euro, anche quella pasquale, fondamentale per il rilancio dell’azienda che ha brevettato il pandoro
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