Caro Operai Contro,
la sceneggiata di Calenda prima delle elezioni politiche recitava che ArcelorMittal non può dettare le condizioni con le quali assumere gli operai dell’Ilva. Ora si scopre che esiste un accordo tra ArcelorMittal e governo Gentiloni, con il quale il governo ha venduto ad ArcelorMittal 10 mila operai, lasciandone altre 4 mila per strada come esuberi. Anche i 10 mila che dall’Ilva passano ad ArcelorMittal, dovranno scendere a 8.500. In pratica dei 14 mila operai dell’Ilva, il governo Gentiloni ne ha scaricati come esuberi 5.500. Per i restanti 8.500 operai rimane l’incognita del livello salariale, perché l’accordo fra il governo Gentiloni ed ArcelorMittal, ha fissato il tetto del “costo del lavoro”. Questi 8.500 operai a causa delle bonifiche fermate dal governo Renzi, dovrebbero lavorare accettando di essere avvelenati tutti i giorni, insieme ai familiari e alla popolazione circostante l’Ilva, che a differenza dei benestanti non può permettersi di andare ad abitare altrove.
Con 5.500 licenziamenti e l’avvelenamento delle fabbriche e delle città, i padroni ed il loro governo meriterebbero che fabbriche e città siano messe a ferro e a fuoco.
Saluti da un lettore
Allego articolo da Genova 24.it 5 aprile 2018
Ilva, Mittal conferma l’accordo con il Governo per 10 mila addetti su 14 mila. Fiom e Uilm: “Inaccettabile”. Rottura più vicina nella trattativa per la cessione degli stabilimenti. La Fiom genovese: “Il Governo si è venduto 4 mila esuberi”
Roma. Un accordo scritto tra ArcelorMittal e il governo Gentiloni che fissa la quota d’affitto per gli stabilimenti Ilva ma soprattutto fissa i numeri e il costo del lavoro e dice nero su bianco che Mittal assumerà solo 10 mila addetti sui 14 mila dipendenti attuali con l’obiettivo di scendere a 8.500 addetti. L’esistenza dell’accordo è stata confermata questa mattina nelle lunga riunione che ha visto l’ennesimo confronto tra governo, Am Ivestco e sindacati nel tentativo di chiudere la trattativa Ilva.
Ma ovviamente, dopo le affermazioni dei rappresentanti di Mittal che secondo fonti sindacali sono state confermate dal sottosegretario Teresa Bellanova, l’accordo è decisamente più lontano.
“I segretari generali, in particolare quelli di Fiom e Uilm – conferma da Roma il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro – hanno chiarito che a queste condizioni non ci può essere nessuno accordo perché per noi è imprescindibile che tutti i 14 mila dipendenti siano assunti da Mittal alle medesime condizioni contrattuali”.
Il governo ha riconvocato un tavolo per l’11 aprile: “Ci andremo, ma già sappiamo che non ha alcun senso – dice Manganaro – per la prima volta ci viene confermato quello che sospettavano: che il Governo ha firmato con Mittal un accordo in cui si vende 4 mila esuberi e ora ci chiedono di ratificare un accordo fatto con governo che fra l’altro sta andando via. Abbiamo perso un anno e siamo punto e a capo”. E se la rottura ufficiale non è ancora arrivata, se non muteranno le condizioni, potrebbe essere solo questione di tempo.
5500 Operai? Un piccolo esercito che organizzato in modo indipendente fa paura: padroni, politicanti, e sindacati asserviti faranno di tutto per dividervi. Non delegate nessuno a difendere i vostri interessi, prendete in mano la situazione, la lotta e solo con la lotta potete invertire il futuro di miseria che i padroni hanno deciso per voi e per le vostre famiglie. Operai non è una novità: dai tavoli allestiti dai padroni, dai politicanti e dai sindacati asserviti, escono solo licenziamenti, e (ben che vada) la miseria degli ammortizzatori sociali che servono per allontanare gli operai dalla fabbrica. Gli operai della Innse, una piccola realtà dove gli operai si sono organizzati, stanno resistendo, la loro resistenza è appoggiata da altri operai che partecipano ai picchetti. 5500+ i solidali: se non ora, quando?