Caro Operai Contro,
“disconnettiamoci dallo sfruttamento”. Questo era scritto sul grande striscione che a Bologna apriva il corteo dei ciclofattorini, il 1° maggio. I ciclofattorini hanno portato in piazza le loro rivendicazioni: condizioni e salari “vere e propri” perché dicono, “il nostro è un lavoro vero e proprio“. Questo l’obbiettivo immediato, che insieme al “disconnettiamoci dallo sfruttamento”, guarda oltre la quotidiana lotta per la sopravvivenza.
Saluti da Bologna
Mando un articolo dal Resto del Carlino
Bologna, 1 maggio 2018 – “Siamo stanchi di essere trattati come collaboratori autonomi senza diritti, il nostro è un lavoro vero e proprio” esordisce con queste parole un esponente dei Riders Union. “May Day Parade – Risers Pride” è il nome della manifestazione, organizzata da Riders Union Bologna e Internazionale Trash Ribelle, tenutasi in Piazza Galvani.
“Disconnettiamoci dallo sfruttamento, per noi ma per tutti” recita lo striscione alla testa del corteo, composto da circa 500 persone. “Oggi non ci devono essere ordinazioni sulle piattaforme, oggi è la nostra festa, non facciamo più consegne se non abbiamo più diritti – un Riders ribadisce e continua – ora ci muoviamo per le vie del centro, quelle che tutti i giorni facciamo in bici con la pioggia, con il freddo e con la neve”.
Il corteo è partito alle ore 17 da Piazza Galvani e prosegue per Via Farini, via de’ Carbonesì, via Barberia. Qualche momento di tensione quando gli agenti della DIGOS hanno cercato di filmare alcuni riders mentre imbrattavano i muri di alcuni palazzi nell’indifferenza del corteo. Il corteo è poi proseguito, bloccando il traffico per più di mezz’ora lungo viale Giovanni Vicini, poi via San Felice, scortato da un numeroso cordone di agenti in antisommossa, via Riva Reno, via Marconi, via Ugo Bassi. via Indipendenza per terminare poi in piazza 8 Agosto. Disagi al traffico cittadino.
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