altri 2 operai sacrificati per il profitto. Uno di 19 anni in una ditta d’appalto alla Fincantieri di Monfalcone. Un altro di 26 anni in una ditta appaltatrice sulla tratta ferroviaria in Umbria.
Invece delle nuove misure promesse dagli imbonitori di turno, per fermare le morti sul lavoro, i padroni licenziano gli operai rappresentanti della sicurezza (Rsl), che denunciano la mancanza di prevenzione e sicurezza sul posto di lavoro. Come è successo ad Alex Villarboito da 17 anni operaio della Sacal (Vercelli), il quale dopo un infortunio mortale di un compagno di lavoro, è stato licenziato per aver denunciato le condizioni di insicurezza in fabbrica, dove è maturato l’infortunio mortale del suo compagno.
Il sindacato ha dichiarato uno sciopero, ma se gli operai di questa fabbrica vengono lasciati soli, forse hanno più difficoltà nell’opporsi al licenziamento, anche perché il sindacato sembra intenzionato a limitarsi ad impugnare il licenziamento, affidandosi (quando arriverà) alla decisione di un giudice, ma tralasciando la strada della lotta.
La parola e la conseguente azione passa direttamente agli operai, nel fare pressione sul sindacato per rompere questo andazzo che, diseducando alla lotta, non si oppone con coerenza alle morti sul lavoro, ai licenziamenti, ai piani del padrone. Interesse fondamentale degli operai è di impegnarsi personalmente ma collettivamente per un sindacalismo operaio.
Saluti Oxervator
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