Redazione di Operai Contro,
Almeno 52 manifestanti sono stati uccisi dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, durante le proteste iniziate questa mattina lungo il confine con Israele contro lo spostamento dell’ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme, e in occasione della vigilia della Nakba, la “catastrofe”, cioè il giorno in cui i palestinesi ricordano la sconfitta nella prima guerra arabo-israeliana
Tra i 52 palestinesi uccisi ci sarebbero anche un ragazzino di 12 anni, un altro di 14 e 8 giornalisti. Ci sarebbero anche di 2.238 feriti, di cui 770 circa per colpi di arma da fuoco.
Secondo l’esercito israeliano, i palestinesi che stanno partecipando alle proteste sarebbero 35mila: un numero che il portavoce dell’esercito ha definito “senza precedenti”.
I morti sono provocati dai colpi sparati dai soldati israeliani di guardia lungo la barriera che divide Israele dalla Striscia, dove sono in corso le manifestazioni. In teoria l’esercito israeliano dovrebbe sparare per uccidere solo quando ci sono vite a rischio, ma a Gaza le regole di ingaggio sono sempre state usate con una certa flessibilità e i soldati sparano quando i manifestanti si avvicinano troppo al confine.
Gli imperialisti USA hanno bisogno di Israele e del loro esercito per tenere tutto il medio oriente sotto la minaccia della guerra. Gli Usa si sono giocati l’Iraq. I palestinesi vivono in condizioni disperate. Il ritorno alle loro case e’ una grande parola d’ordine.
Gli imperialisti italiani da anni hanno mandato le truppe per difendere Israele dagli Hezbollah libanesi. La strage dei palestinesi rientra nello scontro tra gli imperialisti.
Gli operai sono contro l’imperialismo e la sopraffazione dei popoli.
Un operaio di Torino
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