Il G7 del Canada si è concluso senza risolvere niente. La guerra commerciale tra gli imperialisti europei e Usa diventa sempre più dura. Dalla guerra commerciale gli imperialisti passeranno alla guerra con le armi.
Trump, al G7, nel rivendicare gli interessi dei padroni USA è stato molto chiaro: «Per molti anni e per colpa dei nostri leader noi siamo diventati come il classico salvadanaio a forma di porcellino, saccheggiato da tutti, e questa cosa deve finire».
E, ancora, parlando di dazi e barriere doganali: «Se gli altri Paesi pensano di rispondere, stanno facendo un errore. Le nostre imprese, i nostri agricoltori sono danneggiati dalle tariffe e da altri vincoli. Se questo modo di fare proseguirà, vorrà dire che smetteremo di commerciare con loro».
La leader tedesca tenta di mettersi in moto per trovare una pedina di scambio da offrire a Trump. Eccola, con le sue parole: «Le regole del Wto non sono scolpite nella pietra».
Dietro le quinte, risulta che uno dei consiglieri di Trump, Everett Eissenstat, abbia elencato nel merito le richieste rivolte agli esperti degli altri Paesi: maggiore apertura dei mercati per le merci made in Usa; cooperazione sulle regole e fronte comune nei confronti della Cina.
Tedeschi, francesi e Commissione hanno pescato nell’elenco il tema delle «regole», concordando una via di fuga dallo stallo: d’accordo, inseriamo nel documento finale che si può discutere sul funzionamento concreto del Wto.
Gli Usa, invece, non concedono nulla di concreto.
Si continuerà a litigare sui dazi imposti all’import europeo di acciaio e di alluminio.
Un lettore
Le notizie sono prese da un articolo del Corriere della Sera
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