Da gennaio a maggio, si legge nel rapporto Inail presentato mercoledì 27 giugno alla Camera, sono state fatte 389 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale
“I morti sul lavoro non sono numeri ma persone”, ha commentato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
Luigi Di Maio al solito dice banalità. I morti sono operai, schiavi-salariati dei padroni. Gli operai sono uccisi per il profitto dei padroni. Di Maio non lo dice. Cosa farà il governo M5S- lega?
Un incidente mortale su due ha coinvolto lavoratori di età tra i 50 e i 64 anni per i quali si registra un incremento tra i due periodi di 30 casi, da 167 a 197. Diminuiscono invece le denunce dei lavoratori tra i 35 e i 49 anni che passano da 121 a 105 (-13,2%) mentre risultano stabili le denunce degli under 34 (da 57 a 59) e degli over 65 (da 28 a 30).
La grande maggioranza dei morti accertati sul lavoro erano italiani (514) mentre 33 provenivano da altri paesi dell’Unione e 70 erano extracomunitari. Salvini sarà contento.Quasi la metà degli infortuni mortali accertati (287, il 46,5%) ha riguardato gli over 50 e tra questi 55 morti hanno riguardato persone con più di 65 anni.
Un operaio
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