Anche il sindacato di base, l’USB di FCA Melfi, sceglie la strada di chiedere l’intervento degli organi di controllo e di vigilanza per fronteggiare l’aumento dei carichi di lavoro, la riduzione di fatto dei salari. Chiederà una verifica dell’uso dei contratti di solidarietà agli enti preposti. Alla FCA di Melfi lavorano più di cinquemila operai, è diventato impossibile organizzare una loro azione diretta? Uno sciopero? Le condizioni sono difficoltose, repressione, sindacalisti crumiri, paura, ma la storia insegna che gli scioperi, le proteste sono sempre possibili anche nei periodi più bui. Si scioperava per il salario e migliori condizioni di lavoro anche sotto il fascismo. Se si va nella direzione dell’iniziativa diretta degli operai, sono loro stessi capaci di superare ogni difficoltà, se invece la lotta di fabbrica si dà per morta e sepolta non si fa sindacalismo operaio, ma sindacalismo istituzionale. In attesa che gli organi preposti mettano un limite alla pressione della FCA sugli operai, ancora illusioni ed illusionisti.
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