Sulle strade del caporalato i braccianti stranieri continuano a morire. Tutto si spiega nei mezzi di fortuna che usano di giorno e di notte per andare dalle baracche ai campi di lavoro. Ma ogni volta tutto viene derubricato come semplice incidente stradale. Foggia Today, il giornale locale cade dalle nuvole ” la vittima è probabilmente un africano…”
Ancora un incidente mortale sulla SS16: basta morti nelle campagne!
Ieri sera in un incidente stradale su via San Severo ha perso la vita Zakarya Keta, giovane maliano che abitava in un casolare nei pressi della stazione di Rignano e lavorava in campagna. Nel foggiano si continua a morire così, perché costretti a muoversi con mezzi di fortuna e spesso in bicicletta su strade trafficate e a scorrimento veloce, oppure prive di illuminazione, mentre si torna dal lavoro.
Questi incidenti si susseguono senza pace e continuano a portare via fratelli e sorelle, eppure sono sempre ridotti a mere notizie di cronaca, fonte di indifferenza per alcuni e indignazione di qualche minuto per altri, ma comunque sempre dimenticate. Le uniche risposte messe in campo sono finti progetti regionali per il trasporto dei lavoratori stagionali, finanziati per il profitto dei soliti noti e mai concordati coi diretti interessati, che anzi vengono colpevolizzati di non accettare le buone soluzioni che vengono loro offerte.
Non si tratta di tragica fatalità ma di un sistema di sfruttamento che da quando comincia la giornata di lavoro a quando finisce si abbatte su chi si ammazza di lavoro per sopravvivere, mentre i responsabili dello sfruttamento rimangono sempre e comunque impuniti.
Basta morti nelle campagne!
Rest in power
da Comitato Lavoratori delle Campagne
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