Altri due morti a Borgo Mezzanone, asfissiati nelle baracche dove vivono gli operai migranti che lavorano in campagna. La rabbia esploderà e sarà incontenibile.
Da un post su Facebook del “Comitato lavoratori delle campagne”, pubblicato il 24 novembre 2019
Ieri
notte, in un casolare nei pressi del CARA di Borgo Mezzanone, due
uomini sono morti a causa delle esalazioni di monossido di carbonio
di una stufa. Per ora si conosce il nome di una sola delle due
vittime: si chiamava Elvis Bakendaka, camerunense. Solo qualche
giorno fa un altro incendio aveva colpito alcune baracche poco
distanti.
Ancora una volta non si tratta di una morte casuale,
ancora una volta è il risultato delle condizioni di sfruttamento e
precarietà cui è soggetto chi lavora nelle campagne. Vivere in
casolari abbandonati, senza elettricità né acqua, non è una
scelta: è l’unica opzione per moltissimi lavoratori stranieri che
nei distretti agro-industriali non hanno altre alternative. A chi
finora dormiva all’interno del CARA di Borgo Mezzanone senza il
permesso ufficiale, per esempio, è stato ordinato di andarsene entro
il 15 dicembre; una misura restrittiva che, attraverso sgomberi che
non forniscono reali alternative, non fa altro che aumentare la
precarietà e l’insicurezza.
Rabbia e dolore enormi di fronte
all’ennesimo “ancora”.
A fianco di chi lavora nelle
campagne, contro le politiche di apartheid, la marginalizzazione e lo
sfruttamento che continuano ad uccidere e contro ogni
strumentalizzazione sulla pelle delle persone.
Basta morti nei
ghetti!
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