Patuanelli firma il decreto, 27 milioni di euro dal MISE agli azionisti di FCA. Agli operai in contratto di solidarietà nemmeno un euro, devono vivere in miseria in attesa di un improbabile rientro
Noi
operai alla Fiat di Melfi e nell’indotto facciamo pochissime giornate
di lavoro e se ci lamentiamo non è certo perché il lavoro in
fabbrica ci piace ed è buono, ma solo perché prendiamo quattro
soldi con tutta la cassa integrazione che ci fanno fare.
Alcuni
di noi non raggiungono nemmeno le dieci giornate di lavoro al mese,
il resto si resta a casa con la miseria dei quattro soldi del
contratto di solidarietà che somiglia al reddito di cittadinanza che
danno a quelli più poveracci di noi.
In fabbrica, quando
andiamo, si lavora che sembra di essere a cottimo e si fa a gara fra
turni a chi produce di più, capi e capetti dei diversi turni fanno a
gara per fare più bella figura con il padrone, tanto chi sgobba
siamo noi operai.
Quando non serviamo più perché troppi di
numero secondo il padrone, restiamo a casa a fare i conti con
bollette e spese che aumentano, con il salario che diminuisce e non
solo perché le giornate di lavoro pagate a salario pieno sono poche
ma anche perché i prezzi delle cose aumentano continuamente.
Anche
gli aumenti contrattuali sono una miseria, l’ultima volta i sindacati
hanno chiuso la trattativa con i padroni dandoci un aumento di 50
centesimi al giorno. Il caffè alla macchinetta quello al bar, costa
di più. Ormai il salario, tolte le spese per arrivare in fabbrica,
davvero sembra un misero reddito di cittadinanza.
A casa ci
fanno stare perché stanno ristrutturando una linea dove dicono
dobbiamo produrre una nuova auto e sull’altra linea non serve fare
tante auto perché non si vendono. Tempo fa, quando ci comandavano a
lavorare
a pieno regime,
il padrone guadagnava un sacco di soldi, a noi dava un salario che
serviva appena per vivere, adesso si lavora di meno, il padrone fa
lavorare meno operai, ma guadagna lo stesso, mentre a noi, con i
quattro soldi, ci tocca fare i salti mortali per sopravvivere.
Se
ci guardiamo attorno, in giro ci sono quelli che stanno peggio di
noi, fabbriche che chiudono, ammortizzatori sociali a finire e
licenziamenti quotidiani, sempre se si riesce a portare sana e salva
la pelle a casa fino alla pensione, considerando che 3-4 di noi
operai ogni giorno ci lasciano e non per morte naturale. Ma che
diavolo di sistema è questo! Eppure ci dicono che è il migliore, ma
forse per chi, grazie a quello che produciamo fa la bella
vita.
Nessun governo, né di destra, né di sinistra, né
gialloverde o giallorosa, ci ha mai dato una mano. Per noi non c’è
mai niente. E’ una vita che si va avanti così, quattro soldi per
sopravvivere e logorati più degli altri. Una vita consumata in
fabbrica a vedere sempre le stesse cose, che fra l’altro peggiorano
pure. Puntualmente i governi mentre dicono che per noi che produciamo
non ci sono soldi anche solo per arrotondare il salario ridotto,
sborsano per i padroni milioni a palate.
Pure questi dei 5
stelle ci si dovevano mettere! Avevano detto che sarebbero andati al
governo per aprire il parlamento come una scatola di sardine, e
invece anche loro come gli altri aprono la cassaforte dello Stato per
finanziare i padroni. Soldi per finanziare i padroni che già stanno
bene, altro che abolire la povertà!
Hanno dato il mandato a
Conte di venire a Melfi a dire che ci sono milioni per i padroni e
che si possono mettere in fila. Ce ne è per tutti. I sindacati
entusiasti e contenti hanno detto che sono pronti ad accettare tutto,
compreso qualsiasi flessibilità sull’orario di lavoro. Tanto la
flessibilità sul salario già c’è, ovviamente la flessibilità
dell’orario è sulla nostra pelle, non devono lavorare mica loro. La
Fiat dopo essersi assicurata altri soldi, ha annunciato cento
assunzioni, cento assunzioni legate alla messa in funzione di un
campus di ricerca per il quale hanno già preso altri soldi dalla
Regione Basilicata in passato.
La Fiat, è proprio vero, se ne
fotte di chi va al governo, sono tutti uguali quando sborsano soldi.
Vedeva chiaro prima di andarsene Marchionne quando in riferimento ai
5 stelle diceva: “paura
del M5S? Ne abbiamo passate di peggio”.
Come peraltro lo stesso presidente di Confindustria Boccia nel 2018
dichiarava: “i
5 stelle non fanno paura, valutiamo i provvedimenti”,
“l’importante
è che non si cambino provvedimenti che hanno avuto effetti
sull’economia reale”.
In verità sono cambiati i provvedimenti che inaspriscono le
sanzioni contro gli operai, quelli sì, poi il resto non cambia mai,
tutti a rotazione a favorire i padroni e i loro interessi.
Altro
che le favole raccontate agli operai per prendere voti e andare al
governo. L’alleanza con la piccolo borghesia leghista è servita per
legiferare contro gli operai, l’alleanza della piccola borghesia col
Pd serve per continuare a fare gli interessi della grande borghesia e
a Melfi, come in altre fabbriche del gruppo, l’annuncio dei
finanziamenti nelle tasche dei padroni e non in quelle degli operai
ne è stata l’ennesima dimostrazione.
Crocco,
operaio di Melfi
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