Con la scusa del contagio la direzione nega la possibilità degli operai di riunirsi in assemblea. A questo punto non c’è altra strada che lo sciopero, e i delegati operai non si sono fatti attendere. Mercoledi 21 sciopero di due ore su tutti i turni. Colpo su colpo, per non ridurci a tappeti consumati.
Corrispondenza di una operaia della Piaggio.
Oggi ci è stato negato un altro diritto: l’assemblea.
Avevamo suddiviso le assemblee, linea per linea (cosa che ci piace poco, ma visto il momento non avevamo alternative), cominciando alle 6 del mattino, portando i lavoratori in mensa con mascherine anche kn95 rispettando il protocollo.
Per loro, cosi facendo, il rischio aumenterebbe e quindi hanno deciso di rifiutarci l’assemblea.
Rischio di cosa?
Non è forse più rischioso stare in catena uno sopra l’altro, fuori mentre piove ammassati sotto le pensiline e in mensa senza mascherina?
Per il medico competente non ci sono le condizioni, invece per fare straordinari fino a mezzanotte e anche di sabato, le condizioni ci sono. Tutto nella norma. Il sabato non esistono neanche gli orari sfalsati di entrata.
Per loro, non c’è rischio neanche quando si trovano con i segretari all’Unione Industriali a trattare alle nostre spalle.
Non hanno preso neanche in considerazione quello che hanno firmato a giugno, dove c’è scritto chiaramente che le assemblee si possono fare e “l’azienda deve mettere a disposizione i locali individuati come idonei sulla base delle misure di sicurezza correlate, ecc. ecc.”
Ma la mensa non è un locale idoneo e in sicurezza – dicono.
Ma allora se non è “locale idoneo”, c’è un problema anche quando andiamo a mangiare e ci togliamo la mascherina.
È chiaro che ci rimangono solo doveri e i diritti invece li stanno limando un pezzetto alla volta
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