Il grande bacino minerario di Bulqiza è situato nell’Albania centrale a 40 km da Tirana nella contea del Diber. Vi si estrae principalmente il cromo di cui l’Albania è secondo produttore in Europa per quantità e qualità del giacimento. Sono 2100 le persone impiegate nell’area da decine di aziende in concessione. Albchrome, dell’oligarca Samir Mane, è la principale impiegando oltre 650 minatori che ogni giorno per 50.000 Leke (400 euro circa) mensili scendono per 1000 metri di profondità. Sono 300 i minatori morti sul lavoro negli ultimi 10 anni, 7 tra gennaio e novembre 2019 (fonte Parlamento Europeo) Nell’aprile del 2019 preso atto che il maggiore sindacato portava avanti una contrattazione totalmente a favore del padrone di Albchrome, 39 minatori diedero vita ad un sindacato indipendente, il Sindacato dei Minatori Uniti di Bulqiza (SMBB), proclamando un periodo di lotte molto duro per ottenere aumenti salariali adeguati. Nonostante la rappresaglia padronale (intimidazioni, provocazioni e licenziamenti mirati) e la disinformazione del sindacato filo padronale KKSH (che li definisce anarchici e neo-marxisti) oggi Il SMBB è il sindacato più rappresentativo in Albchrome con 320 aderenti. Di seguito un comunicato del SMBB del 1 giugno ‘21.
Giorni tragici per i minatori e per la comunità di Bulqiza
In meno di un mese un minatore è morto sul lavoro e cinque sono rimasti gravemente feriti.
Secondo il rapporto della polizia, nella miniera di Martanesh, tre minatori (SH.E, M.H e A.J) l’11 maggio a mezzogiorno sono stati travolti da una frana, nonostante le gravi ferite fortunatamente non rischiano la vita. Secondo altre fonti, la causa dell’incidente sarebbe dovuta all’asfissia provocata dal lavoro in un’area non idonea. Inizialmente, infatti, i minatori si sarebbero rifiutati di saldare per questioni di sicurezza ma in seguito sarebbero stati obbligati dal caposquadra. Anche in questa occasione lavorare in condizioni estremamente pericolose e la mancanza dei più elementari criteri di sicurezza hanno portato quasi a sfiorare una tragedia. Rendiamo onore, come minatori del sindacato, al sacrificio e all’altruismo dei minatori. SH.E, M.H, e A.J hanno messo a rischio le loro vite per aiutare un collega in pericolo, ma rendiamo onore anche ai minatori delle altre gallerie che hanno contribuito attivamente ad evitare la tragedia.
Il 14 di maggio, a soli tre giorni dall’esplosione nella miniera di Martanesh, un altro minatore è rimasto ferito nelle gallerie di Albchrome. Hysen Rrahmani (32 anni) riferiscono i suoi colleghi, è rimasto ferito ad una caviglia e ad una mano ed è stato ricoverato al Traumatologico di Tirana.
Il 24 maggio un altro incidente nelle miniere dell’area D di Bulqiza. Valter Duriçi (36 anni), è rimasto ferito mentre lavorava in galleria, poiché mancano nell’ospedale di Bulqiza le più elementari attrezzature di pronto soccorso si è reso necessario il trasporto a Tirana in elicottero.
Il 27 di maggio venerdì scorso, è avvenuto l’incidente più tragico, Eltjon Alla (35 anni), un minatore ammazzato nel livello 18 della miniera di Albchrome. La notizia della morte di Elti ci ha colpito profondamente tutti, minatori, abitanti di Bulqiza, parenti ed amici. Porgiamo le nostre sincere condoglianze alla famiglia e ai parenti di Eltjon, ma nello stesso tempo chiediamo di individuare la responsabilità di questa ultima tragedia!
L’aumento dei ritmi di lavoro è la causa principale degli incidenti in miniera. Gli incidenti sul lavoro, nelle miniere di Bulqiza, si stanno verificando quasi ogni giorno e diventando ogni giorno sempre più gravi, mentre lo stato e le aziende continuano ad addossarne la responsabilità agli operai, senza aprire accertamenti seri sul fenomeno o migliorare le condizioni di lavoro in galleria. Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione sul numero così alto di infortuni nelle miniere, in un periodo di tempo cosi breve, invitiamo tutti i minatori ad aderire ad un sindacato, come unico modo per aumentare la sicurezza nei posti di lavoro.
Il Sindacato dei Minatori Uniti di Bulqiza (SMBB) chiede una chiara e approfondita indagine su questo evento e provvedimenti tempestivi ed urgenti da parte dello stato affinché nessun minatore metta la propria vita a rischio. Non sarà la misericordia dei padroni a tenerci in vita e a farci sperare in tempi migliori, ma la solidarietà tra di noi operai. Le mani di chi guadagna dal nostro sfruttamento sono intrise del sangue dei minatori morti in miniera.
(a cura di MC)
Comments Closed