Stellantis Pomigliano, nuovo accordo sul contratto di solidarietà. Si tratta di tenere fuori dalla fabbrica 2602 operai. I sindacalisti compromessi firmano tutto quello che l’azienda “propone”, ma nei comunicati ufficiali, quando ci sono, fanno la voce grossa raccontando un sacco di bugie. Dopo il commento, il testo dell’accordo e la falsa rappresentazione nel comunicato sindacale.
Fim, Uilm, Fismic, Uglm e quadri firmano un contratto di solidarietà a Pomigliano perché la contrazione delle vendite, il completamento della preparazione degli impianti per la produzione della Tonale e la crisi dei semiconduttori “impongono” una riduzione del personale occupato. Il CdS varrà dal 1 dicembre al 31 marzo.
I firmatutto escono con un comunicato sintetico in cui dicono:
“Abbiamo preteso che venga rispettata una equa rotazione tra le maestranze”.
Abbiamo vincolato “la firma del contratto esclusivamente alla maturazione dei relativi istituti contrattuali e di legge”: i RATEI.
Tutte chiacchiere. In realtà quello che hanno firmato dice cose sostanzialmente diverse. Non a caso l’accordo non è stato reso pubblico per esteso ma solo nella versione sintetica e falsa del comunicato.
Prima di tutto il CdS coinvolge 4338 “lavoratori” escludendo tutti i capi e capetti dell’azienda.
Secondo. La riduzione del lavoro sarà mediamente del 60% fino ad un massimo individuale del 70%, che è un limite di legge. Ma non tutti faranno le stesse assenze. Già parlare di media lo esclude, ma l’accordo dice espressamente che: “Per esigenze organizzative, la distribuzione della riduzione di orario … potrà variare in ragione dei carichi di lavoro nelle singole aree e in relazione alle specifiche professionalità”. Quindi molti arriveranno al massimo del consentito dalla legge, cioè assenze fino al 70%, e quelli che l’azienda vuole agevolare o gli servono maggiormente per produrre profitto, si assenteranno molto meno. Anche nel caso di eventuali temporanei picchi nelle richieste di mercato viene lasciata completa mano libera all’azienda che “potrà derogare, anche in maniera non uniforme e quindi differenziata per dipendente, nel senso di una minore riduzione d’orario rispetto a quella determinata nel presente contratto”.
Terzo. Sui ratei altra bugia. L’azienda dice che saranno garantiti “per il periodo di vigenza dell’intesa” “fatte salve situazioni personali” e principalmente “qualora non fosse possibile realizzarla attraverso lo smaltimento di ferie e par residui”.
Quindi l’accordo prevede completa mano libera per l’azienda nella gestione degli esuberi e il consumo di ferie e par per assicurare i ratei.
Tutto il contrario di quello che i firmatutto affermano nel loro comunicato ufficiale.
Vanno dal padrone col cappello in mano e poi vogliono far credere che hanno fatto la voce grossa!
Manca la firma della Fiom, ma sembra che abbia firmato separatamente un accordo fotocopia. In ogni caso manca una sua presa di posizione ufficiale contro l’intesa.
Siamo arrivati al livello più basso. Se si resta dietro questi sindacalisti, senza un movimento degli operai dal basso, la situazione non può che peggiorare ulteriormente.
F. R.
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