Dai bambini soldato ai bambini massacrati sotto i bombardamenti in Ucraina. Usati cinicamente come strumenti di propaganda da questo o quello schieramento imperialista contro l’altro, sono quelli che pagano di più nei conflitti armati.
Nel 1998 il reporter polacco Ryszard Kapuscinski scriveva in uno dei suoi libri che, mentre in occidente faceva notizia un bambino che moriva, “in Africa erano anni che i bambini ammazzavano altri bambini” …
Proviamo ad immaginare un bambino di 10 anni che abitualmente circoli armato di tutto punto con “licenza” di uccidere, e che al comando di un drappello di amichetti ingaggi uno scontro armato, per cacciare l’invasione di un esercito o banda guerrigliera nemica. Difficile credere che sia vero, piuttosto pensiamo che stia giocando, così come si gioca virtualmente alla guerra, sparando e ammazzando davanti ad un computer, piaccia o no, rimane comunque un gioco. In realtà in diverse parti del mondo molti bambini al posto della penna, dei quaderni e dei libri, imbracciano armi, imparano ad usare i Kalashnikov, gli AK47, gli M16, ed il loro non è un gioco, è la loro quotidianità, fatta di odio sangue e atrocità di ogni genere. Sono i” Bambini Soldato”. Se ne stimano 250/ 300mila, coinvolti attivamente nei conflitti, dotati di ogni tipo di armamento (i kalashnikov perché leggeri, che imparano ad usare in pochi giorni). La loro età va dai 7 ai 9 ai 12 anni.
Come avviene l’arruolamento! Molti di loro sono stati venduti dalle loro stesse famiglie, altri sono costretti ad assistere e partecipare alle torture e al massacro dei loro stessi genitori. Altri ancora sono soli al mondo, abbandonati in zone di guerra, si arruolano volontariamente per mangiare ed avere un posto dove stare.
In realtà il loro pane quotidiano è rappresentato da alcool e droghe, con cui vengono storditi. Il Quat è una delle droghe più diffuse, perché annienta la fame e la paura, ma anche il brown-brown gode di una certa popolarità, è eroina tagliata con la polvere da sparo, che la rende più potente. Nelle scarse e non aggiornate documentazioni , che riguardano i Bambini Soldato ( la mappatura e i numeri dei minori coinvolti, non sono facili da trovare, gli unici a disposizione li forniscono le organizzazioni “umanitarie” come Save the Children, Unicef, o dalla commissione ONU, stime del 2007, vanno quindi presi con le dovute attenzioni), mi è capitato di trovare documentato, un altro “comodo” e più “veloce “ sistema di somministrazione delle droghe, e cioè un taglio che viene praticato sulle tempie dei bambini , dove viene appoggiato lo stupefacente, tenuto fermo da bende e cerotti. In termini assoluti è l’Asia il luogo dove vivono la maggior parte di bambini in zone di conflitto, ma la lista dei paesi al mondo dove i minori vengono usati come “effettivi” nei conflitti è molto lunga. Ancora una volta i dati li fornisce l’ONU, che assolve alle sue responsabilità, stilando ogni anno una lista dei paesi più coinvolti. La chiamano “List of Shame” (la lista della vergogna), si sa i borghesi provano “vergogna” e “costernazione”, davanti a questi crimini, spesso causati da quel gruppo di nazioni” unite”, “riunite”, sotto la bandiera dell’oppressione e dello sfruttamento dei popoli, che se non ricordo male si chiama “imperialismo”. Ma loro sono i buoni, quindi si oppongono a queste barbarie stilando delle liste, e siglando inutili ed ipocrite convenzioni, come quella del 12 febbraio di 31 anni fa, che istituiva la giornata internazionale contro l’uso dei bambini soldato. La loro lista nel 2017, includeva 7 paesi, Afghanistan, Myanmar, Somalia, Sud Sudan, Siria, Yemen, e più di 57 gruppi armati irregolari, partendo dai Talebani fino all’esercito dello Stato Islamico di Siria e Iraq. Appare strano ma non troppo, il fatto che in questa lista non appaia, e non se ne ha traccia neanche nei rapporti delle organizzazioni umanitarie, il famigerato” Esercito di Resistenza del Signore” (sarà perché non sono mussulmani?) con a capo l’integralista pluri ricercato Joseph Kony. Un gruppo ribelle Ugandese, ma attivo anche in diversi altri stati Africani ( rep. Centro Africana, Congo, Sudan , Sud Sudan). Nonostante sul suo capo penda un mandato di cattura per crimini contro l’umanità, gli Stati Uniti, dopo aver partecipato ad una missione per catturare il sanguinario integralista, voluta dall’ allora Presidente Barack Obama (2010) hanno abbandonato l’operazione, perché troppo costosa. Vale la pena descrivere come vengono addestrati i bambini soldato in questo “esercito cristiano”. Dopo averli fatti partecipare allo sterminio delle loro famiglie, i bambini vengono addestrati” all’arte” della tortura e del massacro. Alla fine dell’iniziazione, uno di loro viene cacciato con l’accusa /scusa di essere un disertore. Ai suoi ex compagni viene ordinato di braccarlo e massacrarlo. Ora sono pronti alla guerra. Anche le bambine subiscono lo stesso trattamento, ma a loro viene riservata anche la pratica dello stupro sistematico. È importante sapere che i paesi coinvolti nell’uso dei bambin soldato sono numerosi. Rep. Centro Africana, il Ciad, il Congo, le Filippine, il Mali, la Columbia, Costa D’Avorio, Libia, India Pakistan e Tailandia. A spulciare bene nelle statistiche, si scopre che anche nei paesi cosiddetti avanzati e sviluppati si fa uso dei minori nell’esercito; Australia, Francia, Germania, Stati Uniti, Brasile, Canada e Inghilterra, arruolano ragazzi a partire dai 16 anni, il loro addestramento inizia nelle scuole militari anche prima. Negli Stati Uniti ad esempio, esiste il programma giovanile del corpo dei Marine, (Young Marines), che recluta bambini a partire dagli 8 anni. (fonte: Young marines.org) I giovani soldati Americani, a partire dai 17 anni, sono stati impiegati nelle “campagne militari” (guerre) in Afghanistan, Iraq Bosnia, Somalia e nella guerra del golfo. I benpensanti si scandalizzano, i pacifisti di turno si appellano agli articoli della “costituzione” che condannano la guerra, che l’Italia rifiuta la guerra…. Ma gli “affari” sono “affari”, quindi è meglio sorvolare sul fatto, che lo Yemen, è sotto il fuoco di una coalizione guidata dall’Arabia Saudita, alleata degli Stati Uniti, che utilizzano armi fabbricate anche in Italia. Sono quelle della RWM Italia S.P.A, filiale italiana del conglomerato tedesco con sede a Ghedi produzione invece a Domusnovas in Sardegna. Occorre precisare che nel 2020 la coalizione guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi, è stata rimossa dalla “lista della vergogna” (quella stilata dall’ONU)
Il MONDO PER I BAMBINI È UN POSTO SEMPRE PIU’ PERICOLOSO.
426 milioni di bambini vivono attualmente in zone colpite da conflitti. Negli ultimi 18 anni più di 3 milioni di bambini sono cresciuti in zone di guerra. Negli ultimi 10 anni, 93.236 minori sono stati uccisi o mutilati nei conflitti, una media di 25 bambini uccisi o feriti al giorno. Nell’Ultimo decennio si sono verificati più di 200 mila gravi violazioni nei confronti dei minori coinvolti nei conflitti (stime Save the Children, Unicef, Onu).
Ma i bambini, per i signori della guerra e per le loro organizzazioni di “copertura” e di “controllo” dei loro crimini (ONU) non sono tutti uguali. I bambini Palestinesi, ne sono l’esempio più evidente. Sono 70 anni che il progetto di “Pulizia Etnica” di Israele è in corso. Secondo il Defense for Children International Palestine, (DCIP), dal 2000 al 2017, 2.022 bambini palestinesi hanno perso la vita per mano delle forze di occupazione Israeliane, (una media di 25 bambini morti al mese). Muoiono in maniera atroce, spesso bruciati vivi nelle loro case per il fuoco appiccato dai coloni. I bambini della Striscia di Gaza, dal 2000 a oggi hanno vissuto 4 guerre e continue incursioni e operazioni militari da parte dell’esercito Israeliano. La Striscia di Gaza è considerata una delle più grandi galere al mondo, una galera a cielo aperto. A proposito di prigione, dal 2000 ad oggi oltre 8.500 minori in Palestina sono stati arrestati con l’accusa di lancio di sassi, nelle carceri sono sottoposti a torture e maltrattamenti di ogni genere. Israele è l’unico paese al mondo che arresta e processa i bambini in tribunali militari. Nel marzo del 2018, durante le manifestazioni della Grande Marcia del Ritorno 1.000 bambini sono morti negli scontri (dati UNICEF). Ma siccome i” bambini non sono tutti uguali “di questo non si parla. Meglio celebrare una giornata internazionale di solidarietà con il popolo Palestinese (29 novembre 1977 istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite) una ennesima sterile giornata celebrativa, per mettere a tacere la coscienza dei benpensanti.
È doveroso a questo punto includere i bambini Ucraini, massacrati dai bombardamenti dell’esercito imperialista di Putin. La propaganda del governo Italiano attraverso la stampa dei padroni, in mala fede ed asservita agli interessi della borghesia che la paga, si ricorda ed usa questi bambini per il proprio tornaconto, come se fossero i primi bambini a pagare con la vita per gli interessi delle nazioni capitalistiche “più civili” che dominano il mercato mondiale. Oggi fanno il conto giornaliero dei bambini uccisi nei giorni di conflitto facendoli partire dal 24/2/2022. Omettono volutamente di sottolineare che sono circa 430 mila i bambini ucraini che vivono in un conflitto che va avanti da 8 anni nelle zone meridionali del paese per ridefinire i confini sotto la pressione continua del contrasto con la Russia di Putin. Nell’Ucraina orientale i bambini vivono in una delle terre più contaminate dalle mine al mondo, per l’esattezza il quinto paese al mondo per le vittime civili da mine-ERW (dati del 2020 del Land Mine Monitor) La loro quotidianità è una sfida ogni giorno, per andare a scuola, giocare, vivere
I bambini nelle guerre sono VITTIME E CARNEFICI, sono merci da far fruttare, da usare come propaganda, sono merce usa e getta. È impossibile combattere contro le guerre imperialiste, invocando la pace. L’imperialismo, è la concorrenza capitalista a livello internazionale, per l’appropriazione della ricchezza. Sotto il dominio capitalista le guerre sono inevitabili e necessarie per il saccheggio delle risorse di altri paesi, certamente i più poveri. La mistificazione della pace di lunga durata è solo una comoda illusione, sono solo momenti di tregua prima di una nuova guerra. Le vittime civili non sono più un “danno collaterale”, delle guerre imperialiste, ma un elemento essenziale, e i bambini in questa logica assumono un valore strumentale da usare al bisogno. Durante la guerra NATO in Iraq, la coalizione con a capo gli Stati Uniti, ha creato ed usato in maniera strumentale “l’immagine” di Saddam Hussein, che staccava la “spina alle incubatrici”, per sorvolare poi e tacere su quanti bambini sono morti dilaniati dalle bombe NATO, e a causa delle “sanzioni”. Se non è BARBARIE questa…. Vorrei includere in questo lungo e orrido elenco di bambini che non hanno il diritto all’esistenza quelli che muoiono di fame e freddo, intrappolati nelle strisce di confine tra un paese e l’altro, funzionali alle guerre che si muovono i paesi imperialisti ai confini delle loro aree di influenza. Non sono forse vittime sacrificali anche tutti coloro, tra loro moltissimi bambini, che giacciono sui fondali dei nostri mari, e non sono “strane buste di plastica”. Dobbiamo averlo chiaro che fermare tutto questo è possibile, non invocando una pace impossibile, perché impraticabile, ma sapendo scegliere e sapere da che parte stare.
S. O.
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