I sostenitori cammellati hanno ampia visibilità televisiva, invisibili le proteste della gioventù nelle stesse piazze, la Meloni e Salvini contestati si appellano alle forze dell’ordine e queste naturalmente in nome della libertà d’espressione, distribuiscono manganellate.
Caro Operai Contro, con la campagna elettorale quasi alla fine, G. Meloni e M. Salvini, rispettivamente segretari di Fratelli D’Italia e della Lega, ormai dicono apertamente che con loro al governo (dando per scontato che ci vadano) il Rdc (Reddito di cittadinanza) resterà solo per chi non può lavorare.
Il che significa che il Rdc anche se manterrebbe lo stesso nome, di fatto ne avrebbero diritto solo gli invalidi. Così di fatto sarebbe abolito, inoltre andrebbero a mettere le mani per ridefinirne al ribasso, gli assegni delle pensioni di invalidità.
Gli odierni percettori del Rdc, privati del sussidio tra la gioia di Meloni e Salvini, sarebbero – per usare le loro definizioni – “giovani scansafatiche” perché non accettano lavori malpagati: paghette anziché salari. Spesso lavori in nero o solo parzialmente regolari, per meglio occultare il rapporto di lavoro truffaldino ma dalla parvenza legale.
Una buona facciata per nascondere da una parte condizioni di lavoro e salari miserabili, dall’altra i reali guadagni sui quali i padroni dovrebbero pagare le tasse. Tasse che, con la flax tax, Salvini vorrebbe uguali per tutti: padroni, operai, ricchi e poveri. Eppure il reddito di cittadinanza è pur sempre una elemosina di stato.
Nelle ultime settimane Salvini e Meloni, rivolgendosi ad un presunto potenziale “nuovo loro” elettorato, sperando di prenderne i voti, sono andati oltre ciò che avevano sempre detto su alcune questioni, rivelando così ancora di più la loro politica apertamente filopadronale, nella difesa degli interessi meschini di piccoli e medi padroncini contro gli strati più poveri della società e oltre frontiera abbracciare aperti sovranisti e guerrafondai.
La Meloni incassa forti contestazioni da una piazza all’altra e non è un caso che Salvini per inanellare i suoi sproloqui sotto forma di promesse elettorali, si rifugia sempre più in trasmissioni televisive senza contraddittorio.
Il loro razzismo contro i migranti, i loro attacchi al Reddito di cittadinanza, e con esso ai giovani che si rifiutano di lavorare con salari da fame; la Meloni che dice no al salario minimo legale, definendolo uno specchietto per allodole.
Per le sue dichiarazioni di voler rendere più difficoltosa la possibilità di ricorrere all’aborto, nelle piazze durante i comizi, ragazze e ragazzi le hanno dedicato striscioni e slogan quali: “Sul mio corpo decido io” e “Fuori gli obiettori dai consultori”.
A Palermo la piazza dei giovani che l’hanno contestata ha dovuto vedersela con i manganelli della polizia. Un enorme dispiegamento di forze dell’ordine ha presidiato il centro di Palermo per tutto il pomeriggio e hanno caricato per ben 2 volte i giovani che contestavano Meloni.
La polizia ha fatto rimuovere uno striscione con la scritta: “Meglio porco che fascista”, mentre non è intervenuta per far rimuovere una bandiera con la fiamma tricolore, issata sul teatro Politeano di proprietà del Comune.
Che questi personaggi con i loro partiti vadano o meno al governo (dagli ultimi sondaggi non sembrerebbe) bisogna comunque prendere atto dei loro dichiarati propositi politici e tenerne conto nelle lotte contro il governo che si formerà dopo le elezioni, lotte che dovremo sostenere come operai e lavoratori poveri per opporci al peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita.
Gli altri partiti in corsa per le elezioni sono migliori? Forse no, certo nessuno merita di essere votato.
Saluti Oxervator.
Comments Closed