Da Bankitalia alla Corte dei Conti si manifestano perplessità sulla manovra del governo, ma sono solo osservazioni per salvaguardare le casse dello Stato, le banche e le finanziarie. Sugli spiccioli di aumento dei salari e sulla reintroduzione dei voucher nessuno ha niente da dire.
Caro Operai Contro, nonostante le bocciature di Bankitalia, del Cnel, la disapprovazione della Corte dei Conti, dell’Istat, dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), ecc. il governo Meloni con la sua maggioranza prosegue imperterrito l’iter parlamentare della manovra di Bilancio.
Non era mai successo con i precedenti governi che una serie di misure, l’ossatura stessa della manovra, venisse squalificata dagli stessi Enti statali, per essere in poche parole, spudoratamente sbilanciata dalla parte dei padroni, degli evasori fiscali e di propiziare il lavoro irregolare.
Ad ogni stroncatura Meloni annuncia mezzo passo indietro che però è più nella forma che reale. Oppure si autoassolve come nel caso di Bankitalia, ribadendo alla stessa, che la critica non è “sostanziale”. Quindi avanti marsch per rispettare il 31 dicembre come data ultima per l’approvazione di una manovra dalla quale, con il passare dei giorni si riconferma la matrice antioperaia e antipopolare.
La riedizione dei Voucher viene calata in una fase di grande difficoltà per i salari, da anni sempre in calo ed ora subiscono la stangata dell’inflazione a 2 cifre. In Italia più di 5 milioni di operai e lavoratori hanno un salario che non supera i 10mila euro l’anno. Guarda caso proprio 10mila euro è la somma che un operaio lavorando per più padroni senza mai essere assunto, potrà percepire in un anno con i Voucher, senza però le voci normative dei contratti nazionali di categoria.
Nel 2021 la media delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti del settore privato, dai dati Inps risulta di 21mila 868 euro lordi annuo. Quella dei soli operai di 16mila 180 euro lordi annui.
Con i Voucher da 7,5 euro netti l’ora, il governo Meloni scatena la concorrenza ancora più al ribasso fra gli operai, con tutto ciò che ne consegue anche per gli infortuni e le morti sul lavoro, asseconda e incentiva le aziende, in primis i padroni rampanti, a pagare ancora meno operai e lavoratori dipendenti.
Anche dopo il balletto degli di emendamenti dibattuti in Parlamento, per le buste paga di operai e lavoratori dipendenti non cambia nulla. Nonostante il carovita alle stelle, per il salario è confermato quanto previsto nella bozza.
Tutto il polverone sollevato con in cuneo fiscale, si concretizzerà in busta paga dal gennaio 2023, dai 6 euro agli 11 euro in più al mese, ma solo per le retribuzione fino 20mila euro annui lordi. Questo per la Meloni dovrebbe bastare per affrontare il carovita!
Per i salari sopra i 20mila euro annui, non ci sarà neanche un euro in più del 2022! Tranne la detassazione al 5% anziché al 10% sul premio di risultato o di produzione, ma solo per il 2023.
Per i dipendenti pubblici c’è l’una tantum del 1,5% dello stipendio lordo che mensilmente incrementerà la retribuzione.
Per la voce “regalo ai padroni con il taglio delle tasse”, vanno fra l’altro segnalate: la riduzione dell’aliquota d’imposta dal 26 per cento al 14 per cento, sui redditi da capitale e sulle rendite finanziarie.
Un “saldo fiscale” con un condono megagalattico che cancella 415 miliardi di evasione, ma potrebbero diventare 860 miliardi, in pratica il 78% del totale dei crediti non pagati dagli evasori (Sole 24 ore 10/12/22).
Padroni e ricchi che faranno rientrare i loro capitali dall’estero, pagheranno solo una tassa dell’8 per cento.
A parità di reddito, i lavoratori dipendenti arriveranno a pagare un’Irpef tre volte più pesante delle partite Iva, grazie alla Flax tax voluta dal governo per i lavoratori autonomi.
Dire che con queste misure il governo – strizza l’occhio all’evasione galattica, favorisce i paradisi fiscali, incentiva attività più in nero che in grigio nello sfruttamento degli operai, oltre a foraggiare qualsiasi cosiddetto “traffico illecito”- equivale a fargli i complimenti.
Il governo non prende neanche in considerazione i giudizi negativi arrivati da importanti Enti statali, e può permettersi di snobbare anche le critiche e le bocciature del sindacato, finchè gli operai non decideranno di farsi sentire.
Saluti Oxervator.
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