Volantino del Partito Operaio distribuito allo stabilimento Stellantis di Pomigliano al cambio turno del 16 dicembre 2022
Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf con il comunicato del 9 dicembre hanno fatto saltare il recupero di sabato 10 dicembre, perché “la comunicazione non è stata eseguita secondo le norme previste”.
Che fosse una sceneggiata già si sapeva. Infatti lunedì 12 già si abbassavano i pantaloni di fronte all’azienda per recuperare sabato 17 dicembre. Chiariamo la questione dei recuperi:
Il CCSL prevede (Art. 9, Titolo secondo, Orario di Lavoro) che:
“le perdite della produzione non effettuata per causa di forza maggiore o a seguito di interruzione delle forniture potranno essere recuperate collettivamente, a regime ordinario, previo esame con il Consiglio delle RSA anche al fine di individuare soluzioni alternative di pari efficacia, entro i sei mesi successivi … e sarà riconosciuta ai lavoratori un’indennità onnicomprensiva di € 25,00 lordi”.
La giornata di cui Stellantis chiede il recupero sulla Panda, è del mese di marzo, quindi doveva essere recuperata entro settembre. L’azienda ne chiede il recupero ora, dopo mesi dalla scadenza imposta dal contratto, perché i firmatutto (Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf) hanno sottoscritto un accordo che stabilisce la proroga della scadenza oltre settembre. Questi “signorsì” del padrone Stellantis hanno giustificato la proroga dicendo che un loro eventuale rifiuto avrebbe visto compromesso il diritto degli operai alla retribuzione delle ore di lavoro sospese, permettendo all’azienda di recuperare i soldi a suo tempo anticipati. Hanno mentito sapendo di mentire perché perfino le leggi, che sicuramente non sono a favore degli operai, stabiliscono che “il mancato pagamento della retribuzione è giustificato solo quando il fatto non è imputabile al datore di lavoro – non è prevedibile ed evitabile – non è riferibile a carenze di programmazione o di organizzazione aziendale e neppure a contingenti difficoltà del mercato”.
Le perdite di produzione da recuperare invece sono proprio da imputare a “carenze di programmazione o di organizzazione aziendale” perché chi comanda in azienda non ha saputo o voluto gestire la carenza dei microchip che comunque dipende da “contingenti difficoltà di mercato”. Quindi, comunque la si guardi, l’azienda ha torto!
Il recupero di sabato 17 sulla Panda è un abuso dell’azienda con la complicità dei sindacati firmatutto.
BISOGNA RIBELLARSI A QUESTI CONTINUI ABUSI!
A maggior ragione ora che i firmatutto, per il prossimo contratto, si sono già accordati con Stellantis per allungare fino a 12 mesi i tempi di recupero, portando l’indennità da 25,00 ad appena 27,50 €.
Di peggioramento in peggioramento, gli azionisti Stellantis continuano a intascare profitti miliardari, che aumentano con i prezzi delle auto che arrivano alle stelle, e noi operai affondiamo sempre di più. I pochi tra noi che lavorano lo fanno in condizioni insopportabili per i ritmi alti e per le condizioni insufficienti di sicurezza e igiene, mentre la maggior parte di noi rimane a casa con gli ammortizzatori sociali che paga la collettività e non il padrone. Intanto si preparano a darci solo un’elemosina con il nuovo contratto in cambio di ulteriori peggioramenti delle condizioni di lavoro.
Avanti così non si può andare. Non possiamo farci mettere sotto da quattro parassiti figli di papà che non hanno mai lavorato. Bisogna dare un segnale forte al padrone Stellantis e ai suoi servi.
PARTITO OPERAIO
PER CONTATTI: [email protected] 15/12/2022 Sesto San Giovanni (MI), via G. Matteotti 496
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