La Meloni usa i soldi dello Stato per pagare la tangente a chi col voto l’ha mandata al governo. Sempre scommettendo che gli operai e i lavoratori poveri siano incapaci di ogni reazione. Gli scioperi per forti aumenti salariali in Francia ed Inghilterra dimostrano quanto la scommessa sia azzardata.

Caro Operai Contro, dal 1° gennaio 2023 il governo ha aumentato i prezzi dei pedaggi autostradali. Una seconda stangata arriverà a luglio con un altro aumento. Non avevano osato aumentare i pedaggi autostradali dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. Probabilmente ora pensano che l’ira degli automobilisti (ma non solo la loro) sia placata. Si affidano ai propri parametri di valutazione, ma se funzionano come nel certificare la manutenzione per l’idoneità del ponte…
Gli automobilisti dovranno vedersela inoltre anche con l’aumento dell’assicurazione (RC). Su di loro come sui mezzi pubblici e gli autotrasportatori di merci, peserà l’aumento del prezzo di benzina, gasolio, Gpl, deciso dal governo Meloni con l’azzeramento dello sconto sulle accise del governo Draghi. Salvini si è rimangiato tutto, dopo essersi sgolato per anni promettendo l’abolizione permanente di queste accise. Il prezzo del gas in calo all’ingrosso, è comunque ancora lontano dai 43 euro al megawattora del 18 novembre 2021.
Nonostante l’annunciato (da Arera) calo del prezzo dell’energia elettrica, la spesa media annua è stimata in un aumento del 67%, ma solo per un terzo degli utenti, ovvero quelli ancora in regime di maggior tutela. Per il mercato libero invece, gli altri due terzi, rimangono in balia dei rispettivi gestori, perché considerati contratti a scadenza.
Il governo Meloni lascia mano libera anche agli aumenti degli affitti. La media provvisoria degli aumenti è per ora fissata nell’8,1%.
Sono già aumentati dal 1° gennaio anche i prezzi delle sigarette, del tabacco trinciato, rincari a Milano dei biglietti dei bus, seguiranno anche in altre città aumenti dei prezzi dei trasporti urbani.
Aumenti che arrivano nella scia dei rincari da capogiro degli alimentari di dicembre, a conclusione di un 2022 che ha visto un’inflazione impennarsi fino a 2 cifre.
Secondo il calcolo di Assoutenti per tener testa a questi aumenti, ci vorrebbero 366 euro medi in più a famiglia. Una cifra che si aggiunge a quella analoga del 2022, si traduce per molti nella sperimentazione della povertà, e in un drastico peggioramento per i tanti che poveri lo erano già.
Dopo una legge di Bilancio che:
-colpisce gli operai e il lavoro dipendente negando un recupero salariale sul tipo di quella che fu la “scala mobile”. Ignora l’introduzione del salario minimo, come primo passo per superare il lavoro irregolare, quest’ultimo incentivato con la reintroduzione dei Voucher. Inoltre la Flax tax a parità di reddito penalizza fino 8 mila euro l’anno l’operaio rispetto il lavoratore autonomo;
– colpisce i disoccupati fra i più poveri togliendo il reddito di cittadinanza;
– colpisce i migranti con un nuovo decreto Sicurezza, che sabota le Ong nel soccorrerli in mare;
– assolve e premia padroni, ricchi e faccendieri, con ben 12 tipi di sanatorie, tra i commenti negli ambienti giudiziari ricordiamo quella del procuratore aggiunto della Procura di Genova F. Pinto: “Se passasse la linea Nordio (ministro della Giustizia ndr) non sarebbe più possibile nessuna inchiesta sul potere”.

Ora come contorno alla legge di Bilancio nessun freno all’aumento generalizzato dei prezzi in salita da oltre un anno. Il governo Meloni deve fare cassa per recuperare ciò che con condoni, sanatorie e sconti fiscali, non fa pagare a bottegai e padroni medi e piccoli che hanno votato i partiti che lo compongono: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Saluti Oxervator.